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Una diagnosi più tempestiva e sicura. Almeno per i bambini e gli adolescenti, quando la malattia è in fase iniziale. Così dovrebbe essere più facile identificare i celiaci veri e iniziare presto a curarli.
Un nuovo protocollo
Sono questi in sintesi i principali obiettivi del recente Protocollo diagnosi e follow-up della celiachia e sulla prevenzione delle complicanze, nato dall’accordo tra Stato e Regioni e pubblicato sul sito del ministero della Salute.
50mila bambini non diagnosticati
Nel 2014 i casi di celiachia individuati sono stati oltre 170mila ma si stima che parecchi (tra cui 50mila bambini) non siano ancora stati riconosciuti perché scambiati per altri disturbi gastrointestinali simili. Il documento intende, quindi, tutelare meglio i celiaci sia attraverso un riconoscimento della malattia in fase sempre più precoce sia cercando di ridurre i falsi positivi, cioè le diagnosi errate.
No diagnosi errate
No aii falsi malati, infatti, in termini di salute significa per il paziente minori sofferenze e disagi inutili, evitando di doversi sottoporre a cure inappropriate, e si traducono anche in costi più contenuti per la spesa pubblica.
Biopsia per gli adulti
Per i “grandi” le modalità di diagnosi restano per lo più invariate. La persona è sottoposta a uno screening iniziale con l’esecuzione dei test sierologici sul sangue (finalizzata alla ricerca delle molecole espressione della presenza del disturbo), seguita da una biopsia intestinale per la conferma diagnostica.
Esami del sangue per i piccoli
Saranno, invece, da oggi meno invasivi i sistemi per scovare la malattia nei più piccoli. Riguardo l’individuazione della celiachia basterà, infatti, un esame del sangue per diagnosticarla nei bambini. Sia in età pediatrica sia adolescenziale non servirà più, quindi, l’endoscopia, che è un esame molto invasivo, indispensabile per effettuare il prelievo duodenale, ma sarà sufficiente un test del sangue. Il nuovo Protocollo ha modificato, dunque, l’approccio diagnostico a questa malattia predisponendo una serie differente di esami e di test che tengono conto anche dell’età del presunto paziente intollerante al glutine.
Test genetici per i bimbi
Il documento fornisce anche indicazioni su come proseguire nel controllo della malattia (follow-up). Si è stabilito che il test genetico non dovrà essere fatto di routine a tutti, ma sarà effettuato eventualmente solo sui pazienti pediatrici in quanto da esso si possono ricavare informazioni non più disponibili dalla biopsia intestinale. Esame, quest’ultimo, che non verrà più effettuato sui piccoli visto che per la celiachia basterà adesso un esame del sangue per diagnosticarla nei bambini.