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La vitamina D è un nutriente essenziale per la salute infantile perché contribuisce allo sviluppo del sistema muscolo-scheletrico. Nonostante ciò, ancora oggi, molti bimbi non ne immagazzinano una quantità sufficiente a causa di abitudini di vita poco corrette, come una scarsa esposizione al sole e una dieta poco varia. Anche alcune cure farmacologiche, il sovrappeso e le malattie che comportano malassorbimento possono provocare una carenza di vitamina D nei bambini.
Si tratta di una problematica da non sottovalutare perché indebolisce ossa e muscoli e può diminuire anche l’efficienza del sistema immunitario. Su consiglio del pediatra, si può correre ai ripari utilizzando integratori specifici e/o incoraggiando i bambini a trascorrere più tempo all’aria aperta e a mangiare più pesce.
I sintomi della carenza di vitamina D
Nei primi due anni di vita, la carenza di vitamina D si manifesta soprattutto con il rachitismo, una malattia caratterizzata da un difetto della mineralizzazione della matrice ossea che rende le ossa più fragili. Nella maggior parte dei casi si evidenzia con:
- un ingrossamento di polsi e caviglie,
- un incurvamento delle gambe,
- un ritardo della dentizione e della chiusura delle fontanelle,
- la comparsa di sporgenze a livello delle articolazioni tra le coste e lo sterno e di nodosità al torace;
- la cedevolezza delle ossa del cranio.
Dopo i due anni, la carenza vitamina D bambini può causare anche altri sintomi come:
- dolori muscolari e ossei;
- debolezza muscolare;
- diminuzione della densità ossea e aumento del rischio di fratture.
Rimedi
Per contrastare e prevenire la carenza vitamina D bambini è necessario adottare alcune strategie mirate. Nel corso del primo anno di vita, le società scientifiche raccomandano di somministrare ai neonati 400 UI (unità internazionali) di vitamina D al giorno, tramite gocce o soluzione orale. Dopo l’anno, sarà il pediatra a valutare la situazione e a stabilire se sia necessario o meno integrare la vitamina D ed eventualmente fino a che età continuare. Oltre agli integratori per bocca, il pediatra potrebbe consigliare di ricorrere agli alimenti arricchiti con vitamina D, come latte, yogurt, cereali per la prima colazione.
È fondamentale, poi, incoraggiare il bambino a giocare e fare attività fisica il più possibile all’aria aperta: infatti, la maggior parte della vitamina D viene sintetizzata dall’organismo a livello cutaneo grazie all’esposizione ai raggi solari. Ovviamente bisogna adottare le precauzioni necessarie per proteggerlo dagli effetti nocivi del sole.
Infine, i genitori dovrebbero abituare il figlio a seguire un’alimentazione varia ed equilibrata. Solo il 10% circa di vitamina D proviene dagli alimenti, e oltretutto da cibi poco consumati come anguilla, trota, sgombro, salmone, pesce azzurro, oli di pesce, funghi.
Piccole quantità sono contenute anche nei tuorli d’uovo, nel latte vaccino e nei suoi derivati, nelle verdure a foglia verde. Tuttavia, un’alimentazione completa e bilanciata è comunque essenziale per coprire i fabbisogni dell’età infantile e garantire un corretto sviluppo delle ossa. Inoltre, contrasta il sovrappeso, che favorisce l’ipovitaminosi D: infatti, il tessuto grasso sequestra e rende meno disponibile questa vitamina.
L’importanza della vitamina D nei bambini
La vitamina D costituisce un nutriente fondamentale in età infantile perché è al centro del processo di crescita. Infatti, permette il deposito del calcio (e in parte anche del fosforo) nelle ossa, minerale che conferisce loro solidità e robustezza. Se la vitamina D è scarsa o assente, dunque, ne risente la formazione della massa ossea.
Inoltre, diversi studi suggeriscono che la vitamina D svolge un ruolo importante anche nei sistemi extra-scheletrici. In particolare, è in grado di modulare l’attività del sistema immunitario, proteggendo i bambini da malattie e infezioni, come quelle respiratorie e allergiche. Inoltre, influenza il metabolismo e la crescita delle cellule.
Cosa succede se è troppa
Anche l’eccesso di vitamina D è rischioso perché può portare a un aumento dell’assorbimento del calcio, e dunque dei suoi livelli nel sangue. Questo, a sua volta, potrebbe comportare diversi disturbi, come nausea, vomito, diarrea, dolori e debolezza muscolare, problemi renali. Nella quasi totalità dei casi, l’eccesso di vitamina D è legato a una sovra somministrazione di integratori. Anche per questo, si consiglia sempre di rivolgersi al pediatra.
Immagine di copertina di Alteredego via Pixabay.
In breve
La vitamina D è fondamentale per la robustezza delle ossa dei bambini. Ecco perché, se questa sostanza non viene prodotta in quantità sufficienti possono subentrare dolori ai muscoli e alle articolazioni, debolezza muscolare, aumento del rischio di fratture e rachitismo. Per contrastare la carenza vitamina D bambini, il pediatra può consigliare di ricorrere a integratori o ad alimenti fortificati. Importantissimo anche invogliare i bambini a giocare e a fare sport all’aperto, a seguire una dieta varia ed equilibrata e a mangiare più pesce.