Bambini obesi: il digitale può farli dimagrire

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 23/10/2017 Aggiornato il 23/10/2017

Applicazioni, programmi e portali possono aiutare a comprendere le cause dei bambini obesi e come trattare ogni caso con un approccio su misura

Bambini obesi: il digitale può farli dimagrire

Le tecnologie digitali possono aiutare a prevenire e curare i bambini obesi. Un progetto dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e della Fondazione Ibm è in corso per mettere a punto un sistema di raccolta di dati per monitorare in tempo reale sul territorio nazionale l’incidenza di sovrappeso e obesità in età scolare (6-10 anni) e identificare precocemente i fattori di rischio ambientali.

Un’app e un portale

Si chiama “Ob-Server” e ha l’obiettivo di approfondire la conoscenza dell’obesità infantile e delle variabili che concorrono al suo sviluppo (ambiente obesiogeno), per fornire informazioni per medici, familiari, insegnanti e autorità. Per questo progetto sono stati sviluppati un’applicazione mobile per Android e un portale web: potranno essere utilizzati a scopi epidemiologici e per la caratterizzazione dell’obesità infantile, così come dell’ambiente obesiogeno.

I fattori di rischio in un algoritmo

In che modo le tecnologie digitali possono aiutare a prevenire e curare i bambini obesi? Malattie come l’obesità coinvolgono tanti fattori, dalla genetica ai fattori ambientali: computer e algoritmi possono aiutare a metterli insieme e confrontarli, per aiutare gli specialisti a comprendere da cosa nasce un disturbo e come affrontarlo al meglio, arrivando all’obiettivo della medicina personalizzata: a ogni bambino la sua terapia. Secondo l’ultimo report del Sistema di sorveglianza Okkio alla Salute, promosso dall’Istituto superiore di sanità e dal ministero della Salute, oltre il 20% dei bambini italiani tra gli 8 e i 9 anni sono in sovrappeso e quasi il 10% sono obesi.

Un problema mondiale

L’allarme non riguarda solo il nostro Paese: secondo un articolo pubblicato sul New England Journal of Medicine, nel 2015 si stimavano nel mondo 107,7 milioni di bambini obesi e 603,7 milioni di adulti (prevalenza del 5% nei bambini  e del 12% per gli adulti). Identificare in tempo reale, fin dall’infanzia, i fattori ambientali correggibili consentirà la messa a punto di interventi efficaci, sia in termini di di prevenzione sia di terapia

 

 

 
 
 

Lo sapevi che?

La prima causa di morte correlata all’obesità sono le patologie cardiovascolari, seguite dal diabete. L’obesità aumenta anche il rischio di sindrome metabolica e steatosi epatica (fegato grasso).

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Tosse persistente in una bimba di 9 anni: cosa può essere?

17/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Stefano Geraci

Una tosse che non passa (e non si risolve con l'antibiotico) può essere dovuta a un virus respiratorio, a un'allergia ai pollini oppure può anche avere una natura psicogena: per stabilirlo vanno presi in considerazione anche eventuali sintomi che vi si accompagnano.   »

Sensazione di peso in vagina in 15^ settimana di gravidanza: cosa può essere?

14/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

A causare un senso di peso in vagina, che si accentua camminando, possono essere varie condizioni tra cui l'utero retroflesso che, per via dell'aumento di volume, sta diventando antiverso.   »

Mamma educatrice al nido e bimba che soffre il distacco

14/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Luisa Vaselli

È difficile per una bambina piccola comprendere perché la mamma si occupa di bambini non suoi, dopo averla lasciata in un'altra scuola con altre educatrici.   »

Fai la tua domanda agli specialisti