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Nel nostro Paese sono tanti i casi di bambine e bambini maltrattati. Eppure tra i medici e i pediatri non sempre c’è la capacità di riconoscere e interpretare correttamente i segnali che spesso gli stessi bambini inviano. È uno dei risultati che emerge dall’indagine presentata di recente da Terre des Hommes e Sbam Sportello bambino adolescente maltrattato – Clinica Mangiagalli di Milano, per la quale sono stati contattati 1.170 medici e pediatri di Milano e hinterland.
Medici impreparati
La maggior parte di coloro che hanno risposto al questionario confonde le tipologie di maltrattamento più comuni, non “inquadrandole” correttamente. Si tratta peraltro di professionisti che, nel 66 per cento dei casi, hanno avuto il sospetto di trovarsi davanti a bambini maltrattati nel corso della propria carriera ma che, nel 51,5 per cento dei casi, hanno scelto di non segnalare, perché ritenevano di non avere sufficienti elementi o perché non preparati sul come e a chi fare la segnalazione. Dall’indagine scaturisce chiaramente il forte bisogno di formazione specifica dei medici e dei pediatri sul tema del maltrattamento, nonché la necessità di strumenti agili per orientarsi nelle procedure di segnalazione di questi casi.
Le più “esposte” sono le bambine
L’indagine è stata realizzata nell’ambito della Campagna “indifesa” di Terre des Hommes, volta a garantire la massima protezione possibile alle bambine, che sono le più esposte alle diverse forme di maltrattamento e agli abusi sessuali.
“Nel Comune di Milano ogni anno le Forze dell’Ordine registrano più di 300 reati di maltrattamento, percosse, violenze sessuali, minacce e ingiurie contro minori”, ha dichiarato Federica Giannotta, responsabile diritti dei bambini di Terre des Hommes, “ma si tratta solo della punta dell’iceberg. Molte delle violenze contro i minori non vengono intercettate neanche dai medici di famiglia e dai pediatri e spesso diventano evidenti quando ormai sono reiterate e hanno causato danni permanenti sui bambini. Inoltre, è da sottolineare come la questione di genere sia presente anche tra i minori: le bambine sono le principali vittime di violenza sessuale (79 per cento), un risultato perfettamente in linea con i dati nazionali. È indispensabile quindi che ogni caso di abuso – anche se si tratta solo di sospetto – venga affrontato dal medico in modo competente per non perdere tempo prezioso”.