Avvelenamento bambini: cosa fare? Sintomi e primo soccorso

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 17/05/2024 Aggiornato il 17/05/2024

Un rischio a cui i bambini sono esposti tutto l'anno ma soprattutto durante la bella stagione, quando i bambini trascorrono più tempo all'aperto a contatto con la natura. Vediamo quali sono le più comuni sostanze velenose e come si possono proteggere i piccoli.

Avvelenamento bambini: cosa fare? Sintomi e primo soccorso

L’avvelenamento nei bambini si verifica quando il piccolo ingerisce una sostanza tossica, per un errore da parte degli adulti o perché, quando è più autonomo, interagisce con l’ambiente entrando in contatto con detergenti, medicinali e piante velenose. Se compaiono i segnali che il bimbo possa aver assunto qualcosa di tossico, è essenziale contattare subito il Pronto Soccorso e un Centro antiveleni più vicino. La prevenzione è fondamentale: in casa e in giardino è importante allontanare dalla portata dei bambini medicinali, detersivi, piante e qualsiasi altra sostanze che possa causare avvelenamento nei bambini.

Cause e sintomi di un avvelenamento 

L’avvelenamento bambini è un tema sempre attuale e che non va mai sottovalutato: secondo le stime dei pediatri, gli avvelenamenti sono al quarto posto tra le cause di decesso nei primi anni di vita. L’avvelenamento, quando il bambino ha meno di 12 mesi circa, è solitamente dovuto ad una errata gestione da parte dell’adulto. Ci può essere quindi un avvelenamento da farmaci quando per esempio un genitore, un nonno o la babysitter somministrano al piccolo farmaci sbagliati, oppure una sostanza tossica scambiata per qualcosa che si può mangiare e bere (come candeggina al posto di acqua). In seguito, dai 15 mesi circa in poi e fino ai quattro anni, l’avvelenamento può verificarsi perché il bambino inizia ad acquisire autonomia negli spostamenti e riesce ad accedere a detersivi, liquidi corrosivi, farmaci e altre sostanze dannose, lasciate alla sua portata e della cui pericolosità è inconsapevole.

Le sostanze che causano avvelenamento

Le sostanze pericolose, che possono portare ad avvelenamento bambini, sono numerose e possono trovarsi sia nell’ambiente domestico, sia in giardino, sul terrazzo o nei luoghi all’aperto frequentati dai più piccoli. Vediamo alcuni esempi.

Prodotti per la pulizia e la cosmesi

Sono altamente pericolosi detersivi in polvere e brillantanti per lavastoviglie, pulitori per forni, vetri, metalli, sostanze antiruggine, liquidi o schiume per sgorgare le tubature, insetticidi, smacchiatori per tessuti, pulitori per superfici dure, oli e creme solari, tinture per capelli, solventi per lo smalto delle unghie. Questi prodotti, se vengono ingeriti, causano danni di diverso grado alla mucosa di stomaco e intestino. A seconda della quantità possono irritare la mucosa oppure causare emorragie o vere e proprie ulcerazioni.

Erbe e piante

Sul terrazzo di casa, in giardino, oppure durante le passeggiate in prati e boschi, i bambini possono essere attratti da bacche di colore insolito e invitante, da fiori colorati e da foglie di forme particolari. È bene fare attenzione, vegliare su di loro quando sono piccoli e, una volta in grado di capire, spiegare che alcune erbe o fiori, per quanto belli, non vanno portati alla bocca. In particolare sono velenosi la Stella di Natale, la Lantana, il Mughetto. Pericoloso è l’oleandro, pianta a basso fusto con fiori a colori vivaci molto diffusa alle nostre latitudini. Attenzione in generale a piante a cespugli che si trovano in territori umidi e boscosi. L’ingestione di piccole parti di queste piante provoca nausea, vomito, aritmie, problemi di circolazione.

Farmaci

Nel caso dell’intossicazione da farmaci, i più pericolosi sono: antistaminici (contro le allergie), antidepressivi, betabloccanti o calcioantagonisti per le malattie di cuore. In questi casi, una sola compressa che il bambino ha assunto spontaneamente oppure che è stata somministrata per sbaglio da un adulto può causare avvelenamento che si manifesta con sonnolenza, irritabilità, disturbi dell’equilibrio, lacrimazione intensa e immotivata. Se si è sicuri che il proprio bambino abbia ingerito un farmaco, è comunque bene contattare gli esperti dei centri antiveleni. I sintomi dell’avvelenamento possono infatti pesentarsi anche dopo alcune ore.

Sintomi dell’avvelenamento nei bambini

Abbiamo già accennato a quali sono i sintomi dell’avvelenamento bambini. È bene precisare che, se un piccolo ingerisce o assume una sostanza velenosa mentre l’adulto è presente, è bene intervenire subito. Non sempre però questo succede: a volte un bambino porta alla bocca una capsula di detersivo, o una foglia di pianta velenosa, o, ancora ingerisce liquido corrosivo mentre il genitore è distratto o si trova in un’altra stanza. Di conseguenza è importante sapere quali sono i sintomi dell’avvelenamento, per evitare di confonderli con quelli di disturbi più banali (come un’indigestione). Ecco i più frequenti::

  • problemi intestinali come nausea, vomito, diarrea, dolori addominali intensi
  • disturbi della respirazione come difficoltà respiratoria, tosse insistente, respiro debole
  • sintomi neurologici tra cui andatura incerta e barcollante, movimenti scoordinati, sonnolenza, delirio, convulsioni
  • disturbi nell’emissione dell’urina, che può essere scarsa o al contrario molto abbondante
  • emorragie che si presentano con perdite di sangue dal naso o nelle feci
  • problemi della pelle e della mucosa della bocca con arrossamenti o vere e proprie ferite nei punti di contatto con la sostanza nociva.

Differenza tra avvelenamento e intossicazione

Avvelenamento e intossicazione non sono la stessa cosa, anche se la differenza è molto sottile.
Per avvelenamento si intende l’ingestione o inalazione di sostanze velenose, quindi detersivi, diserbanti, farmaci, piante velenose e altre sostanze che una persona adulta e consapevole non assumerebbe mai.
L’intossicazione, invece, è l’assunzione di cibi, quindi di sostanze commestibili, che contengono sostanze chimiche velenose o tossine. Questo si verifica quando un cibo è avariato, contaminato o scambiato per qualcosa di commestibile. Ne offrono un esempio gli alimenti che contengono tracce di tossina botulinica perché non sono stati preparati in modo adeguato, oppure i funghi velenosi scambiati per edibili.

Cosa fare e primo soccorso

Ecco che cosa si deve fare se un bambino ha ingerito una sostanza velenosa o se c’è il sospetto che lo abbia fatto.

  • Prima di tutto valutare se sono presenti sintomi come quelli descritti, che potrebbero essere dovuti ad avvelenamento: irritabilità, disturbi del movimento, vomito e così via
  • Contattare il numero di emergenza per far portare il bambino al Pronto soccorso più vicino.
  • Nel frattempo, contattare uno dei Centri antiveleni presenti in Italia, attivi 24 ore al giorno e 7 giorni su 7. Il Centro antiveleni può essere contattato direttamente anche dal personale del Pronto soccorso presso il quale è stato condotto il bambino
  • Durante l’attesa dell’arrivo dei soccorsi, è bene cercare di avere più informazioni possibili sulla sostanza ingerita dal piccolo: trovare il contenitore del detersivo, il frammento di erba o foglia, la confezione del farmaco assunto. In questo modo si potranno fornire informazioni al personale del Pronto soccorso o del Centro antiveleni. Si devono evitare supposizioni o informazioni inutili e si deve anche essere precisi sul possibile orario di assunzione.
  • Il bambino non va fatto vomitare perché eventuali sostanze corrosive causerebbero ulteriore danno risalendo lungo l’esofago. Non gli va somministrato né latte né altre sostanze liquide o solide
  • È anche importante non infilare le dita nella gola del bambino per cercare di estrarre farmaci o altro: in questo modo si potrebbe spingere definitivamente il corpo estraneo in gola.

Che cosa succede una volta nel Pronto soccorso

Il bambino va portato al Pronto soccorso perché può essere necessario procedere a un trattamento di decontaminazione, ossia a una lavanda gastrica per eliminare il più possibile i resti di quello che è stato ingerito.

  • Quindi, può essere somministrato del carbone attivo. Questa precauzione oggi è oggetto di dibattito perché evidenze scientifiche successive al Duemila hanno dimostrato che questo farmaco è utile solo se assunto in una fase molto precoce dell’avvelenamento. Inoltre, sembrerebbe non essere efficace per tutte le sostanze
  • Possono essere eseguiti esami specifici per inquadrare eventuali danni subiti dall’organismo
  • Quindi, si procede con una “terapia di supporto”: si somministrano cioè i farmaci per supportare alcune funzioni danneggiate dalle tossine. Di volta in volta, possono essere impiegati farmaci per alzare la pressione sanguigna, ripristinare un corretto ritmo cardiaco, reidratare il bambino se ha avuto attacchi di vomito o diarrea e così via.
  • In alcuni casi, per esempio quando il bambino ha ingerito una pianta velenosa, è possibile somministrare antidoti specifici, in grado di neutralizzare in parte l’effetto delle tossine. Questa scelta, però, viene fatta solo se è stata effettuata una diagnosi precisa della sostanza colpevole.

Le precauzioni per difendere i bambini dall’avvelenamento

Il modo migliore per evitare l’avvelenamento bambini è seguire con attenzione una serie di precauzioni semplici ma fondamentali per evitare gli incidenti domestici. Vediamole.

  • Detersivi e liquidi pericolosi vanno riposti in un armadietto elevato, lontano dalla portata dei bambini. Lo stesso vale per le capsule di detersivo, colorate e profumate, che possono attirare i bambini. Liquidi e capsule devono essere lasciati sempre nella confezione originale, senza trasferirli in barattoli o bottiglie di altro tipo, soprattutto di bibite
  • Molti farmaci sono dotati del sistema di chiusura a prova di bambino, ma è bene riporli sempre in un armadietto posto in alto e possibilmente chiuso a chiave
  • Non bisogna lasciare in giro, a portata dei piccoli, neppure farmaci da assumere ogni giorno. I bambini possono arrivare a prenderli anche nelle tasche delle giacche e nelle borse
  • I farmaci vanno conservati in un armadietto apposito, sempre nelle confezioni originarie e con il foglietto illustrativo
  • Le piante velenose andrebbero evitate in casa e in giardino. Anche le piante innocue vanno posizionate in luoghi che il bimbo non riesca a raggiungere: il terriccio è ricco di batteri e altri germi e il piccolo potrebbe metterlo in bocca.

Foto di Polina Tankilevitch per pexels.com

 
 
 

In breve

Gli avvelenamenti bambini sono tra le più frequenti cause di decesso tra i piccoli. E’ essenziale evitare che i bimbi raggiungano sostanze come detergenti, solventi, piante nocive e medicinali di qualsiasi tipo. Potrebbero infatti ingerirli con effetti tossici sull’organismo. Se dovesse succedere, è bene chiamare subito il pronto intervento e un Centro antiveleni

 

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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