Perché alcuni bambini hanno l’autismo?

Lorenzo Marsili A cura di Lorenzo Marsili Pubblicato il 12/10/2022 Aggiornato il 12/10/2022

La ricerca delle cause dell’autismo potrebbe avere trovato una risposta. È stata, infatti, scoperta la motivazione dietro a questo disturbo neuorocognitivo che colpisce i bambini

nuove scoperte sulle cause dell'autismo

La neocorteccia è la parte del cervello preposta alla gestione di funzioni importanti come quelle cognitivi e percettive, con influenza anche sulle capacità di linguaggio. Più questa è sottile ed estesa, migliore e maggiore è lo sviluppo intellettivo. L’estensione della superficie della neocorteccia risulta fondamentale, ma nell’autismo  questa si riduce a favore dello spessore, causato appunto dalla peculiare disposizione delle cellule staminali.

Come si dispongono le staminali della neocorteccia con l’autismo?

Condotto dai ricercatori della Texas A&M School of Medicine, lo studio ha preso in esame le cellule staminali che compongono la neocorteccia cerebrale per scoprire il motivo dietro la loro differente disposizione nei pazienti affetti da autismo. Rispetto alle condizioni normali, con le cellule disposte una accanto all’altra, infatti, in presenza di autismo la conformazione vede le cellule impilate, con conseguente inspessimento della neocorteccia.

Perché l’autismo dipende dalle staminali?

I risultati dello studio hanno permesso di risalire al meccanismo dietro la formazione della neocorteccia. Partendo dall’osservazione della cosiddetta migrazione intercinetica nucleare (il movimento lungo il citoscheletro dei nuclei delle staminali neuronali dall’alto al basso durante il ciclo cellulare), gli scienziati ne hanno scoperto le motivazioni e le funzioni.

In particolare, i nuclei si muovono in questo modo per garantire una ottimale distribuzione delle nuove cellule staminali per favorire la formazione del sottile strato di neocorteccia. Il citoscheletro (delle specie di binari che indirizzano il movimento) viene creato per lo stesso motivo e aiuta le cellule a direzionare il loro flusso e a organizzare al meglio le nuove. Da qui, la rivelazione di come il processo di migrazione intercinetica nucleare risulti fondamentale per dare la corretta conformazione alla neocorteccia e operare per scongiurare l’autismo.

 

 

 
 
 

In sintesi

Quali fattori aumentano le probabilità di autismo?

Questo disturbo può colpire chiunque, ma ad accrescerne i rischi sono fattori come una nascita prematura, una storia di autismo in famiglia, ma anche il sesso, con i maschi quattro volte più soggetti al problema, problemi di salute come sclerosi tuberosa o sindrome di Rett e l’età dei genitori.

Quali sono i sintomi dell’autismo?

Tra i sintomi attraverso cui riconoscere l’autismo ci sono certamente un ritardo (o la completa assenza) di linguaggio verbale, ripetitività nelle azioni e nel gioco e, infine, uno sguardo incapace di focalizzarsi sulle cose verso cui è rivolto.

 

Fonti / Bibliografia

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