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Da tempo si indaga sulle cause dell’autismo, disturbo del neurosviluppo che colpisce da 2 a 5 persone ogni 1.000. Secondo un gruppo di scienziati di New York, potrebbe esserci un legame con un’alterazione genetica, che comporta la cancellazione di alcuni geni. L’équipe americana ha scoperto che le persone cui è stato diagnosticato un disordine dello spettro autistico, hanno una maggiore probabilità di avere cancellazioni di geni rispetto alle altre.
L’indagine genetica
Tramite sofisticate metodiche di sequenziamento genetico, gli studiosi hanno analizzato 811 individui e un totale di 22mila geni umani, concludendo che la cancellazione dei geni potrebbe modificare il collegamento e il funzionamento dei neuroni, aumentando il rischio di sviluppare l’autismo, che è una disabilità a decorso cronico.
Più colpiti i maschi
L’autismo colpisce prevalentemente i maschi, con un tasso dalle due alle quattro volte superiore rispetto al sesso femminile. Si manifesta quasi sempre entro i primi 3 anni di vita. I sintomi comprendono alterazione dell’integrazione sociale, della comunicazione e del linguaggio, interessi ristretti e comportamenti ripetitivi.
Importante scoprirlo presto
La diagnosi precoce dell’autismo permette di attivare interventi tempestivi, globali e integrati, che devono coinvolgere la famiglia, la scuola e tutto il contesto di vita del bambino. L’approccio è multiprofessionale, interdisciplinare e differente in base all’età.