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L’Augmentin è uno degli antibiotici più utilizzati in assoluto, anche in età pediatrica. In effetti, è efficace in diverse situazioni. Attenzione però: non è una panacea in grado di curare qualsiasi problematica. È importante sapere quando impiegarlo e non utilizzarlo mai a sproposito, altrimenti il rischio è che diventi inefficace. Con l’aiuto della dottoressa Elisabetta Venturini, dirigente medico del reparto di Malattie Infettive Pediatriche dell’Ospedale Anna Meyer di Firenze e membro della Società italiana di pediatria (Sip), cerchiamo di chiarire i dubbi più comuni in fatto di Augmentin per bambini, per aiutare i genitori a capire quando è davvero indicato e come va preso.
Come funziona l’Augmentin?
L’Augmentin è un antibiotico a largo spettro a base di due diversi principi attivi, l’amoxicillina e l’acido clavulanico. La prima fa parte del gruppo delle penicilline, una classe di molecole molto ampia appartenente agli antibiotici beta-lattamici o lattamine. “L’associazione dell’amoxicillina con l’acido clavulanico consente di superare la resistenza batterica legata alla produzione di enzimi (beta-lattamasi) da parte di alcuni batteri (ad esempio Haemophilus influenzae e Moraxella catharralis), che altrimenti degraderebbero la molecola di antibiotico” spiega la specialista. Questo farmaco agisce contro le infezioni, uccidendo i batteri che le provocano.
Quando dare Augmentin antibiotico ai bambini?
In linea generale, l’Augmentin viene impiegato per trattare:
- le infezioni dell’orecchio e dei seni nasali;
- le infezioni del tratto respiratorio;
- le infezioni del tratto urinario;
- le infezioni della pelle e dei tessuti molli comprese le infezioni dentali;
- le infezioni delle ossa e delle articolazioni.
“In età pediatrica la combinazione amoxicillina-acido clavulanico è utilizzata per trattare infezioni batteriche, come l’otite media acuta, la sinusite batterica acuta e le infezioni delle vie urinarie” specifica l’esperta. Non è indicata invece per le infezioni di origine virale. Per questo, è importante evitare il fai da te e affidarsi sempre al pediatra, così da capire se l’antibiotico è davvero necessario in quello specifico caso.
Ricorrere agli antibiotici quando non servono, infatti, aumenta il rischio che i batteri sviluppino una resistenza nei loro confronti, rendendoli inefficaci.
Augmentin: dosaggio in base al peso
Esistono diverse formulazioni di combinazione amoxicillina-acido clavulanico, in particolare la sospensione orale, le compresse, le bustine e la formulazione iniettabile a uso endovenoso. Non ci sono limiti di età per il suo utilizzo: può essere impiegato nei bambini, come nei soggetti anziani. Ma come calcolare la dose ideale per i bambini? “Il dosaggio dipende dal tipo di infezione che deve essere trattata, e comunque varia da un minimo di 50 mg/kg al giorno a un massimo di 80-90 mg/kg al giorno, calcolato sull’amoxicillina” risponde la pediatra. Sarà il pediatra a indicare in quale forma assumere Augmentin per bambini, in quali quantità, con che frequenza e per quanto tempo.
Qual è l’orario migliore per prendere l’antibiotico?
Perché la cura antibiotica faccia effetto e non si corrano dei rischi, è importante rispettare le indicazioni del medico. Gli orari vanno rispettati in maniera abbastanza scrupolosa. Gli antibiotici, infatti, hanno uno schema di somministrazione molto rigido e se non si rispettano gli intervalli indicati, il loro livello nel sangue non rimane sempre costante. “È sempre bene che il bambino prenda amoxicillina-acido clavulanico a intervalli regolari, tuttavia piccole variazioni nell’ora di somministrazione non hanno effetti negativi sull’efficacia del farmaco” assicura Elisabetta Venturini.
L’ideale è somministrare l’antibiotico prima dei pasti per favorirne l’assorbimento e, quindi, l’efficacia e per evitare disturbi gastrointestinali.
Ma se ci si dimentica una dose di Augmentin per bambini, cosa fare? “Se si dimentica una dose è indicato assumerla non appena possibile. Prima di somministrare la dose successiva devono passare almeno 4 ore. Non è indicato assumere una dose doppia per compensare la dimenticanza della dose” risponde la specialista.
Come non far vomitare l’antibiotico ai bambini?
Non tutti i bambini accettano di buon grado di prendere l’antibiotico. Molti si rifiutano, serrano la bocca, sputano il farmaco e, in alcuni casi, arrivano anche a vomitare. Se il bambino è già grandicello, mamma e papà possono provare a spiegargli l’importanza di assumere la terapia antibiotica per guarire dall’infezione, in modo da fargliela accettare meglio. Nei più piccoli si può utilizzare una siringa dosatrice, posizionandola all’interno della guancia e non sotto o sopra la lingua per far sentire meno il sapore.
Un altro trucco? “Tenere presente che le compresse possono essere anche sciolte in un bicchiere d’acqua, di latte o di succo di frutta” suggerisce la pediatra. È utile poi fare in modo che il piccolo sia calmo e tranquillo in prossimità degli orari di somministrazione. Tenere a portata di mano acqua, caramelle o comunque qualcosa di gradevole, da offrire al bambino dopo che ha preso l’antibiotico è un’altra buona stretegia.
Si può anche chiedere al pediatra se esista una formulazione o una cura alternativa, meglio accettata dal bambino.
In alcuni casi, per ridurre gli effetti collaterali gastroenterici legati al dismicrobismo intestinale, il pediatra potrebbe consigliare di dare al bambino i fermenti lattici in associazione all’antibiotico.
Prima di maneggiare un antibiotico, ricordarsi sempre di lavarsi le mani.
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