L’asma è un’infiammazione cronica dei bronchi, che rende difficoltosa la respirazione. Questi organi a forma di tubo, che permettono all’aria di giungere dalla trachea ai polmoni, restano, infatti, sempre un po’ irritati e, quindi, più stretti della norma. Quando si scatena una vera e propria “crisi” di asma nei bambini, i bronchi si contraggono ancora di più e ostruiscono il passaggio dell’aria, provocando un senso di oppressione.
È molto difficile che questo disturbo compaia prima dei 2 anni. Al di sotto di questa età può capitare che il piccolo, in seguito a un raffreddore o a un altro disturbo da raffreddamento, fatichi a respirare ed emetta un sibilo, provocato dall’irritazione dei bronchi. Questo fenomeno, chiamato dai medici “bronchite asmatica o sibilante” o, all’ingelse, “wheezy bronchitis”, non indica affatto che il bimbo è destinato ad avere l’asma. Secondo i dati raccolti dagli esperti, infatti, circa il 20 per cento dei bambini ha avuto almeno un episodio di respiro sibilante nei primi 2 anni, mentre l’asma nei bambini sopra i 6 anni ha un’incidenza del 10-13 per cento. Questa percentuale poi diminuisce ulteriormente, in quanto il problema può anche scomparire completamente verso la pubertà.
Il primo e più caratteristico campanello d’allarme della bronchite asmatica nei bambini è la presenza di tosse persistente o ricorrente, generalmente secca e che si manifesta per lo più durante la notte. Quando il piccolo ha una crisi vera e propria, invece, fatica a respirare, può andare in affanno ed emette il tipico sibilo durante la respirazione.
In genere, per verificare che il bimbo ha l’asma bronchiale, è sufficiente che il medico visiti attentamente il piccolo svolga un’accurata anamnesi, cioè si informi sulla sua “storia sanitaria” e quella dei familiari. Una volta accertata la presenza del disturbo, il pediatra di norma prescrive, o esegue direttamente, alcuni esami di approfondimento. Il piccolo è sottoposto, innanzitutto, alla spirometria, un test che permette di valutare le dimensioni dell’apertura dei bronchi. Per raccogliere i dati necessari, il bambino soffia dentro un apposito apparecchio chiamato spirometro, che misura il volume e i flussi di aria espirati. È utile, inoltre, eseguire alcune prove allergologiche cutanee (sulla pelle), per verificare se il piccolo è allergico a determinate sostanze.
La natura dell’asma non è ancora del tutto nota ma alcuni fattori aumentano le probabilità che i bambini sviluppino l’asma negli anni. Il piccolo è più esposto al rischio se uno o entrambi i genitori soffrono di asma o ha avuto la dermatite (irritazione della pelle) atopica nel primo anno di vita. Anche l’esposizione al fumo passivo di sigarette, sia quando il bimbo è ancora nel pancione, sia nei primi anni di vita predispone la comparsa del disturbo.
Se il bimbo è predisposto, alcune situazioni specifiche possono scatenare l’asma; il problema, infatti, può comparire in seguito a un’infezione virale delle vie respiratorie o per la presenza di inquinanti nell’ambiente domestico, come certi gas che si formano in seguito alla combustione (fornelli a gas, camino, vecchie caldaie e stufe a gas). L’asma può essere scatenata anche dall’inquinamento atmosferico dovuto alla concentrazione di ozono, di anidride solforosa e delle sostanze di scarico emesse dai veicoli.
No, l’attacco di asma può essere la conseguenza di uno sforzo fisico eccessivo e prolungato, in questo caso basta ridurre l’attività per eliminare la crisi. Negli altri casi, invece, pur essendo possibile che si manifesti anche in un bambino non allergico, è molto più spesso associata all’allergia. Ciò non significa, però, che la crisi sia sempre provocata da uno stimolo di natura allergica; a volte, infatti, la causa dell’attacco può essere un’infezione delle vie respiratorie, come mal di gola e raffreddore, o l’inquinamento dell’ambiente in cui si trova il piccolo.
L’allattamento al seno è sempre consigliabile in ogni bambino in quanto è l’alimento che contiene le sostanze più simili al suo organismo e i nutrienti di cui ha più bisogno per uno sviluppo corretto. In particolare, il latte della mamma aiuta a proteggere i bambini predisposti. Gli studi effettuati, infatti, hanno dimostrato che l’allattamento al seno è molto utile per ritardare lo sviluppo dell’allergia e prevenire le forme più serie.
Diversi studi recentemente compiuti in varie città europee e italiane hanno evidenziato una relazione tra l’inquinamento dell’aria dovuto al traffico urbano e gli attacchi di bronchite e di asma nei bambini. Del resto, lo smog cittadino, cioè causato dalle polveri presenti nei gas di scarico dei veicoli piuttosto che dagli impianti industriali, è ritenuto da diverso tempo uno dei principali fattori scatenanti dell’asma.
Quali sono le cure per l’asma nei bambini?
La cura varia sostanzialmente in base al tipo di asma di cui soffre il bambino. Se, infatti, il problema è lieve e si limita a comparire di tanto in tanto (meno di una volta al mese) le medicine sono necessarie solamente in occasione dell’attacco, proprio per farlo passare. Si tratta di farmaci broncodilatatori, che vanno inalati al bambino, in genere con uno spray. Quando, invece, il disturbo è più frequente o più intenso, occorre agire anche con una cura di mantenimento, cioè che tenga sotto controllo il problema e cerchi di prevenire le crisi. In questo caso il trattamento consiste sempre in farmaci dall’azione antinfiammatoria, di solito steroidi (cioè a base di cortisone).
In questi ultimi anni è stato messo a punto un nuovo gruppo di farmaci antinfiammatori per l’asma: gli anti leucotrienici. Si trovano in capsule e, quindi, vengono dati al bambino per bocca. Come gli steroidi, sono utili nella prevenzione del disturbo; attualmente, però, possono sostituire completamente questi farmaci solo nel caso dell’asma da sforzo. Per tutte le altre situazioni, invece, vanno associati ai corticosteroidi; rappresentano comunque un vantaggio perché permettono di ridurre il dosaggio di farmaci a base di cortisone che, se presi in quantità elevate, possono provocare anche effetti dannosi (come il rallentamento della crescita).
La durata della cura varia da persona a persona e dalla forma specifica di asma. Nella stragrande maggioranza dei bambini, comunque, i farmaci sono necessari solamente nel periodo in cui si manifestano le crisi, che può coincidere con l’inverno, cioè quando sono più frequenti le infiammazioni delle vie respiratorie. Se il bambino è allergico, invece, il problema può accentuarsi, per esempio, in primavera o in estate, ossia nei mesi di fioritura e impollinazione delle piante che scatenano le reazioni allergiche.
Fonti / Bibliografia
- Le 6 cose da sapere sulla bronchite asmatica (in collaborazione con SIMRI) - Società Italiana di PediatriaTutto quello che bisogna sapere sulla bronchite asmatica. Chi colpisce? Come si riconosce? Come si previene? Quali sono le terapie?
- Prove allergiche - prick testI prick test sono test cutanei per il controllo della reazione allergica ad alimenti, veleno di insetti, lattice, polvere e acari, polline, peli di animali.
- Fumo passivo e bambini - Ospedale Pediatrico Bambino GesùRespirare il fumo passivo di persone che fumano in casa può causare problemi di salute nei bambini