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Non sono solamente gli adulti a soffrire di apnee nel sonno. Anche i bambini possono essere interessati da questa problematica, che ha conseguenze sulla qualità del riposo notturno, ma non solo. Sembra addirittura che possa compromettere lo sviluppo del cervello. Questa perlomeno è la conclusione cui è giunto uno studio condotto da un team di ricercatori statunitensi, dell’Università di Chicago.
Risposte dalla risonanza magnetica
La ricerca ha coinvolto 16 bambini di età compresa fra i 7 e gli 11 anni che soffrivano di apnee nel sonno. Tutti sono stati sottoposti a una scansione con risonanza magnetica cerebrale e invitati a effettuare una serie di test cognitivi. Gli scopi erano due: capire come fosse fatto e come funzionasse il loro cervello e verificare le loro capacità intellettive. Per meglio chiarire la situazione, gli autori hanno anche messo a confronto i risultati di queste indagini con quelli delle stesse indagini effettuate su un gruppo di bambini che non avevano problemi di apnee.
Conseguenze sulla materia grigia
Dall’analisi di tutti i dati raccolti è emerso che il cervello dei bambini che soffrivano di apnee del sonno presentava differenze significative rispetto a quello dei coetanei con sonno regolare. In particolare, nel gruppo di soggetti con apnee si è osservata una riduzione significativa del volume della materia grigia, che ha il compito di elaborare le informazioni a livello cerebrale. “Le immagini di alterazioni sono impressionanti, vi è una chiara evidenza di danno neuronale diffuso rispetto alla popolazione generale” hanno commentato gli autori.
Conseguenze sul QI
Considerato che i bambini non erano mai stati sottoposti a scansione cerebrale prima di allora, non è stato possibile identificare il momento esatto della comparsa dell’alterazione. In relazione alle conoscenze attuali, però, è del tutto plausibile pensare che le apnee possano aver contribuito all’alterazione dello sviluppo cerebrale. Del resto, comportano una riduzione dell’ossigenazione del cervello. Il problema è maggiore se i bambini hanno un quoziente intellettivo nella media: in questo caso, infatti, il calo indotto da un’apnea non trattata potrebbe incidere in maniera importante.
I segnali da osservare
Ecco perché gli esperti invitano i genitori a non trascurare eventuali segnali sospetti. Quali? Russamento durante il sonno; frequenti risvegli; stanchezza o, al contrario, iperagitazione diurna; pianti notturni senza causa apparente; pavor nocturnus, ossia crisi di terrore associate a incubi; difficoltà scolastiche e problemi di concentrazione e memoria; enuresi notturna.