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Anche i bambini russano e soffrono di apnee del sonno. La roncopatia, la malattia del russamento, colpisce almeno il 5% dei ragazzini italiani, mentre il 2% dei bambini soffre di apnee notturne, una sindrome che si manifesta con ostruzioni complete o intermittenti delle vie aeree (ripetute e prolungate pause della respirazione, seguite da intervalli più o meno regolari).
Conseguenze sulla salute
Secondo quanto riportato dalla Simri (Società italiana per le malattie respiratorie infantili), anche i bambini russano e soffrono di apnee del sonno: il debito di sonno conseguente a queste problematiche respiratorie si ripercuote durante la giornata con stanchezza, disattenzione e ipereccitabilità, che costituiscono la terza minaccia per il benessere dei giovanissimi, dopo fumo ed eccesso di peso. A lungo andare il disturbo può essere causa di ritardi nella crescita, depressione, aumentato rischio cardiovascolare: diversi studi hanno dimostrato che i disturbi del sonno dei bambini, se non trattati, proseguono anche in età adulta, con effetti seri sulla salute futura.
Peso sotto controllo
Tra le cause delle apnee del sonno c’è anche il sovrappeso infantile, che negli ultimi 30 anni è triplicato. In Italia oltre un milione di bimbi tra 6 e 11 anni è obeso. Anche chi è normopeso, ma ha un problema di aumentato volume delle adenoidi e delle tonsille, può soffrirne: in questo caso, una possibile soluzione è la rimozione chirurgica, oggi possibile con tecniche meno invasive e più rapide rispetto al passato.
Altre parasonnie
Tra gli altri disturbi del sonno di cui possono soffrire i bambini c’è il sonnambulismo, che riguarda il 12-13% dei bambini intorno ai 9-10 anni e il 6-7% dai 6 agli 8 anni. Se gli episodi avvengono dopo 3-4 ore dall’inizio del sonno o si ripetono più volte nel corso della stessa notte, è indicato uno studio polisonnografico notturno. Quando invece il problema riguarda l’addormentamento potrebbe trattarsi di sindrome delle gambe senza riposo: la prevalenza nella popolazione tra 5 e 17 anni è intorno al 2%. I bimbi presentano un’intensa irrequietezza motoria che li costringe a continui movimenti delle gambe o ad alzarsi dal letto e camminare. Più rara la narcolessia, la cui prevalenza è di 2-5 casi ogni 10mila abitanti.