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Le apnee del sonno dei bambini affliggono il 3% dei piccoli: il disturbo non è innocuo, perché crea problemi sia nell’immediato sia a lungo termine. Se il bimbo russa di notte, fa pause nella respirazione durante il sonno, appare stanco di giorno, anche dopo una notte di riposo, mostra problemi di scarso rendimento scolastico o è iperattivo, potrebbe soffrire di apnee del sonno dei bambini.
L’importanza di dormire bene
Il sonno è un bisogno vitale e serve a mantenere il corretto sviluppo cognitivo. Di notte, infatti, il cervello resta attivo ed effettua una specie di back up delle attività cognitive diurne. Dormire male, soprattutto nei più piccoli, non permette di riordinare e collegare informazioni ed esperienze ricevute durante il giorno. Se non curate, poi, le apnee del sonno dei bambini contribuiscono allo sviluppo di obesità, letargia, problemi di concentrazione, irritabilità, problemi cardiaci, ipertensione e diminuzione dell’efficienza del sistema immunitario. Anche lo sviluppo di alcune cellule cerebrali e le abilità cognitive possono essere intaccate dalla carenza di ossigeno che si verifica durante l’apnea. È stato inoltre dimostrato da diversi studi scientifici che i disturbi del sonno del bambino, se non trattati adeguatamente, proseguono anche dopo i 18 anni.
Tonsille e adenoidi sotto controllo
La causa più comune delle apnee del sonno dei bambini è l’aumento delle dimensioni delle tonsille o delle adenoidi, che possono essere rimosse chirurgicamente, se il medico lo ritiene opportuno. Uno scarso sviluppo della mandibola o una mascella troppo stretta e l’obesità possono essere altri fattori di rischio. In casi gravi, quando ci sono patologie malformative o neuromuscolari, la terapia consiste nell’utilizzo di ventilatori che, tramite l’erogazione di aria attraverso mascherine nasali o naso-bocca, possono favorire un corretto flusso di aria.