Antibiotici: pediatri in campo contro l’uso scorretto

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 22/05/2019 Aggiornato il 22/05/2019

Gli antibiotici sono i farmaci più usati in età pediatrica. Ecco perché i pediatri hanno deciso di pubblicare un Manifesto contro l’antibiotico resistenza

Antibiotici: pediatri in campo contro l’uso scorretto

Sono fra i farmaci più utilizzati in assoluto, anche e soprattutto in età pediatrica. Quando il bambino presenta una malattia delle vie respiratorie, come tosse, mal di gola e raffreddore, infatti, spesso i genitori si sentono più tranquilli se il pediatra prescrive loro questi farmaci. Il risultato è che, spesso, vengono impiegati in maniera inopportuna, contribuendo alla diffusione del fenomeno dell’antibiotico-resistenza. Ecco perché la Società Italiana di Medicina di Emergenza ed Urgenza Pediatrica (Simeup) ha deciso di pubblicare il Manifesto “Profilassi antibiotica sì, profilassi antibiotica no”.

In Italia è un problema molto attuale

Stando ai dati ufficiali, l’Italia è uno dei Paesi europei a più alto utilizzo di antibiotici e, dunque, a livelli più elevati di antibiotico-resistenza. Si tratta dei farmaci più usati in età infantile: vengono somministrati nel 42% dei bambini di età inferiore a un anno, nel 66% di quelli di un anno, nel 65% tra i due e i cinque anni, nel 41% tra i sei e gli 11 anni e nel 33% degli adolescenti tra i 12 e i 13 anni. Ma si calcola nel 50% dei casi non siano necessari, per esempio nel corso dell’influenza. Di qui, l’esigenza del Manifesto. “Abbiamo voluto lanciare questo Manifesto per contrastare un problema, quello dell’abuso di antibiotici, di enorme rilevanza per la salute pubblica. Definire se si tratta di una condizione clinica di origine batterica, capirne la natura, scegliere l’antibiotico che abbia maggiore possibilità di successo sulla base della microbiologia o delle Linee guida esistenti, ma anche considerarne gli effetti collaterali e indesiderati, valutare la compliance dalla parte del bambino/famiglia e scegliere la formula che più si adatta alla situazione sono tutti passi fondamentali per limitare l’utilizzo inappropriato di antibiotici e, dunque, il fenomeno dell’antibiotico-resistenza” ha spiegato Susanna Esposito, Coordinatore Congresso Simeup Sezione Umbria e Professore Ordinario di Pediatria all’Università degli Studi di Perugia.

Vanno usati solo in casi specifici

Ma quando servono davvero gli antibiotici? Solo nelle malattie di origine batterica. Per esempio, per quanto riguarda la faringo-tonsillite, solo in una percentuale compresa fra il 15 e il 30% dei casi. La profilassi antibiotica, invece, è indicata nella meningite meningococcica. Vi si dovrebbe ricorrere in caso di: contatti domestici; contatti nell’asilo nido o nella scuola materna; soggetti esposti direttamente alle secrezioni orali del caso indice (baci, uso dello stesso spazzolino da denti, respirazione bocca a bocca, intubazione endotracheale) nei sette giorni precedenti lo sviluppo di malattia; frequentazioni prolungate (pranzi in comune, riposo nella stessa camera).

 

 

 
 
 

Da sapere! 

Se il bambino ha l’influenza o un’altra malattia delle vie respiratorie non pretendere che il pediatra prescrivi subito gli antibiotici. In molti casi, infatti, non sono necessari per queste malattie.

 

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