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I bambini statunitensi e non solo (gli italiani infatti non sono da meno) consumano troppi zuccheri: circa il triplo di quanto raccomandato da pediatri e nutrizionisti. Occorre tagliare drasticamente i consumi per arginare il dilagare di patologie metaboliche e non solo! Lo ricorda l’American Heart Association nelle sue Linee guida sulle quantità di zucchero indicate per i bambini: niente zucchero prima dei due anni e un ammontare complessivo di zuccheri pari a non più di sei cucchiaini da tè (25 grammi) al giorno tra i due e gli otto anni. Un piccolo strappo alla regola può essere costituito da non più di una bibita gassata alla settimana, rigorosamente in lattina piccola. Attualmente, sottolineano gli esperti che hanno pubblicato le Linee guida sulla rivista Circulation, un bambino statunitense consuma in media il triplo delle quantità raccomandate.
Attenzione agli zuccheri aggiunti
Nel calcolo complessivo dello zucchero consumato quotidianamente non si deve solamente considerare lo zucchero che viene aggiunto a bevande come latte e tè; a questo – che pure rappresenta una parte cospicua degli zuccheri giornalieri – si devono aggiungere tutte le altre forme in cui lo zucchero entra nell’organismo: basta pensare agli zuccheri contenuti in alimenti pronti al consumo come merendine, biscotti, dolci e succhi di frutta, ma anche in piatti come hamburger e patatine industriali.
Prevenire è meglio che curare
Regolare il consumo di zucchero fin da piccoli, spiegano gli esperti, è fondamentale per prevenire il dilagare di patologie come obesità, diabete, pressione e colesterolo alto che vedono in una dieta troppo ricca di zuccheri aggiunti uno dei principali fattori di rischio.
Fonti / Bibliografia
- American Heart Association | To be a relentless force for a world of longer, healthier livesLearn more about the American Heart Association's efforts to reduce death caused by heart disease and stroke. Also learn about cardiovascular conditions, ECC and CPR, donating, heart disease information for healthcare professionals, caregivers, and educators and healthy living.