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I pesticidi sono nocivi per tutti: non solo per la salute e la fertilità di uomini e donne, ma anche per i bambini. Il problema è che fino ai 10 anni, i piccoli sono meno protetti dall’attacco di queste sostanze nocive, per cui risultano più vulnerabili. Lo rivela uno studio presentato da Ruggiero Francavilla, specialista in pediatria e nutrizione pediatrica, UO Pediatria B. Trambusti, Policlinico di Bari.
Sostanze molto dannose
I pesticidi sono sostanze molto tossiche. Recentemente si è visto che i bambini esposti ai pesticidi hanno un rischio aumentato di sviluppare tumori del sangue e del cervello, di essere affetti da sindrome da deficit di attenzione-iperattività, di avere difficoltà di apprendimento e malattie endocrine. In effetti, queste tossine alterano il funzionamento del sistema endocrino e ormonale. Purtroppo i pesticidi sono molto diffusi. Si trovano negli ambienti in cui viviamo (case, scuole, luoghi di lavoro), nella frutta e verdura, nelle acque sotterranee e potabili.
Bambini più a rischio
La ricerca italiana dimostra che i bambini possono essere esposti già in utero a pesticidi e altri agenti ambientali tossici che sono in grado di attraversare la placenta. Sfortunatamente, durante la vita intrauterina, i feti non sono dotati di sistemi di detossificazione, ossia di meccanismi attraverso cui eliminare i pesticidi. Non va molto meglio dopo la nascita. Fino ai 10 anni di vita, infatti, questi sistemi di depurazione sono quasi cinque volte meno attivi che in età adulta.
Cibi contaminati
Dallo studio emerge, inoltre, che la maggiore parte delle tossine arriva dall’alimentazione. A oggi sono circa 3.000 le sostanze nemiche contenute nei cibi. Oltre ai pesticidi, particolare attenzione va riservata alle micotossine. Infatti, possono ridurre le difese immunitarie e aumentare il pericolo di infezioni. I genitori devono considerare comunque che i prodotti specifici per l’infanzia sono controllati e sicuri.