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Non bisogna abbassare la guardia. Gli ultimissimi dati appena presentati al ministero della Salute sembrano incoraggianti, perché segnano una lieve diminuzione dell’obesità infantile, ma la situazione resta preoccupante. E serve sempre partire da una corretta educazione alimentare famigliare.
Bimbi che mangiano male e si muovono poco
Secondo la ricerca svolta dal Sistema di Sorveglianza “OKkio alla SALUTE”, promosso dal Ministero della Salute e da CCM (Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie), il 32,3% dei bambini di terza elementare ha problemi di peso in eccesso. Rimane un valore altissimo, anche se rispetto a quattro anni fa è sceso del 2,9%. La rilevazione ha riguardato 46.492 bambini delle classi terze delle scuole primarie. Obesità infantile e sovrappeso colpiscono addirittura più del 40% dei bambini in Abruzzo, Molise, Campania , Puglia e Basilicata. Le cause? Tante abitudini sbagliate. Il 9% dei bambini non fa la prima colazione, il 67% fa una merenda di metà mattina troppo calorica, il 43% beve abitualmente bevande gassate e zuccherate e secondo il 21% dei genitori i bambini non consumano abitualmente frutta e verdura. Non solo. In più, prevalgono i comportamenti sedentari, altro fattore che non aiuta a tenere sotto controllo l’obesità infantile. Se nel 2008 il 25% dei bambini faceva sport solo per un’ora alla settimana o anche meno, ora per fortuna la percentuale è scesa al 16%. Purtroppo, però, il 42% dei bambini ha la tv in camera e il 36% guarda la tv o gioca con i videogiochi per più di due ore al giorno. Solo il 25% dei bambini poi si reca a scuola a piedi o in bicicletta.
E i genitori non danno un buon esempio
Per combattere obesità e sovrappeso è necessario spingere anche la famiglia a una buona alimentazione. In una ricerca eseguita nel Lazio dall’ospedale Bambino Gesù di Roma, focalizzata su bambini dai 3 ai 6 anni, si è visto che l’85,2% delle mamme non consumi mai cibi non graditi e il 79% rifiuti cibi nuovi. Naturalmente questo si traduce anche nei figli, per cui il 68% non propone mai cibi non graditi ai figli e il 75% non pensa a cibi nuovi da dare ai bambini. Per questo, come ha detto Giuseppe Morino, responsabile dell’Unità operativa di dietologia clinica dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, è necessario “sensibilizzare le famiglie a una corretta alimentazione fin dai primi anni di vita, dall’allattamento materno al corretto svezzamento e alla riduzione della selettività”.