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Nonostante sia un argomento sempre più sotto i riflettori, l’emergenza obesità infantile non accenna a rientrare. Gli esperti continuano a porre l’accento sull’importanza di prevenire e combattere una malattia che comporta serie conseguenze sia nel breve sia nel lungo periodo, ma ancora oggi i bambini colpiti sono molti. Secondo il nuovo “Rapporto sull’obesità in Italia. Obesità e sonno: dalla patogenesi alla terapia”, curato da specialisti dell’Istituto auxologico di Milano e ricercatori dell’Istat, circa 1 milione e 700 mila tra bambini e adolescenti italiani, pari al 24,9% della popolazione fra i 6 e i 17 anni, soffre di obesità infantile.
Più diffusa sotto i 10 anni
Il problema obesità infantile coinvolge tutta la fascia infantile, tuttavia i più interessati sono i bambini più piccoli: nella fascia 6-10 anni la percentuale di obesi raggiunge il 34,2%, mentre nei ragazzi fra i 14 e i 17 anni scende al 14,6%. Per quanto riguarda il territorio di appartenenza, bisogna sottolineare che il problema è più diffuso al sud: basti pensare che da una prevalenza pari al 19,7% nelle regioni del nord-ovest si arriva al 36,1% della Campania. L’obesità colpisce soprattutto le famiglie meno istruite, mentre quelle con un livello socio-culturale più elevato o buone risorse economiche pongono un’attenzione maggiore all’alimentazione e, in generale, agli stili di vita salutari, inclusa l’attività fisica.
Interferisce anche con il sonno
Ormai è stato accertato senza più alcun dubbio che l’obesità infantile e anche adulta è una vera e propria malattia, che causa conseguenze importanti. Dal Rapporto emerge una correlazione con le malattie croniche, come diabete, malattie cardiovascolari, malattie della tiroide, dislipidemia, tumori, problemi osteoarticolari. Non solo. Gli esperti si sono concentrati anche sullo stretto legame con i disturbi del sonno. Da una parte, l’obesità aumenta il rischio di problematiche respiratorie notturne, come il russamento e le apnee ostruttive, che ostacolano il riposo. Dall’altro, la scarsa qualità e quantità del sonno sono associati a un aumento del rischio di obesità, insulino-resistenza e sindrome metabolica. Queste malattie, dunque, sono collegate da un circolo vizioso molto pericoloso.