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La malattia di Crohn, nei giovani soprattutto, può esporre a dolore e disagio in caso di sgarro a tavola. Con le scelte giuste è possibile sentirsi bene e non rinunciare alla socialità. Il cibo non è semplicemente un mezzo per alimentarsi. È anche un modo per far sentire bene l’organismo e, al tempo stesso, è il simbolo della convivialità. Questi ultimi due aspetti non sono semplici da gestire dalle persone che hanno la malattia di Crohn. Infatti gli alimenti considerati più “social” in una serata con gli amici (pizza, hamburger e patatine, piatti piccanti) sono quelli solitamente responsabili di dolore addominale e di corse in bagno, situazioni che possono rovinare la serata.
Cibo tra corpo e mente
È un aspetto della malattia di Crohn al quale non sempre si pensa, dal momento che l’attenzione nelle malattie infiammatorie croniche intestinale tende a prescrivere la dieta corretta, sottovalutando però le limitazioni che questa pone nella vita dei bambini e soprattutto degli adolescenti, per i quali il tempo trascorso con gli amici è essenziali. Gli esperti di AMICI Onlus evidenziano infatti come ciò che si mangia contribuisca a nutrire anche la sfera psichica, perché mente e cibo sono strettamente interconnessi e si influenzano a vicenda. Il tipo di alimentazione, quindi, soprattutto nei più giovani determina anche la salute mentale, lo stato d’animo, la qualità dei pensieri e dei comportamenti.
Una malattia che causa disagio
Secondo l’indagine del centro EngageMinds HUB dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, della campagna sociale “Crohnviviamo – Storie di giovani che la malattia di Crohn non può fermare”, per un giovane con la Malattia di Crohn, il cibo diventa fonte di stress in famiglia (6 casi su 10), causa situazioni spiacevoli con gli amici (circa 1 su 2) e complica la scuola (8 su 10). Insomma questa malattia cronica dell’intestino, che solo in Italia colpisce circa 150.000 mila persone, di cui un quarto riceve la diagnosi prima dei 20 anni, alimenta il disagio nutrizionale, che soprattutto nell’infanzia e nella giovinezza soffrono una vita sociale limitata (71%) e si sentono emarginati dai propri coetanei (41%). Nella lista dei cibi considerati più problematici per chi ha le MICI (Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali) ci sono gli alimenti piccanti (76%), alcolici (65%), fritti (64%) e fast food (64%), che spesso obbligano a correre in bagno, causando imbarazzo e sensazione di non potersi nutrire come gli i coetanei.
Dieta quotidiana corretta
Per evitare di incorrere in queste situazioni, è essenziale rispettare con attenzione tutti i giorni le indicazioni nutrizionali fornite dal gastroenterologo. In questo modo è possibile tenere sotto controllo la salute dell’intestino e limitare così gli eventuali effetti negativi della assunzione occasionale di alimenti dannosi. Con questo obiettivo è importante che vengano assunti anche i cosiddetti Alimenti a Fini medici speciali. In realtà, secondo gli esperti questi cibi nella maggior parte dei casi vengono indicati solo nelle fasi acute della malattia di Crohn. Nei giovani e un po’ in tutte le età, invece, questi alimenti dovrebbero comparire regolarmente per evitare l’acutizzazione del disturbo.
Sostituzioni sane
E anche nei momenti di tempo libero e convivialità con gli amici le scelte giuste possono aiutare a sentirsi bene, parte della compagnia o della serata. Per esempio, al posto degli alcolici e delle bevande dolci (che fanno male a tutti) si possono scegliere cocktail alla frutta o centrifugati, formaggi freschi e carni bianche al posto degli affettati, frutta e verdura fresca al posto di patatine fritte e dolci. Sono scelte intelligenti, da attuare anche chiedendo consiglio al proprio medico, che possono aiutare a unire attenzione alla salute e piacere della condivisione.