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Da qualche anno sta aumentando il numero di bambini che non possono bere il latte vaccino perché hanno sviluppato un’allergia o una particolare sensibilità ad alcuni suoi compenti. E sta aumentando anche il numero di genitori che, per varie ragioni, preferiscono offrire al loro figlio un latte che non sia di mucca, capra o asino. In questi casi quali sono le alternative? Ormai sul mercato esistono varie opzioni di latte vegetale: di soia, di mandorla, di riso, di avena e così via. Ma non tutti sono uguali e hanno le stesse caratteristiche. Secondo un recente studio, condotto da un team di ricercatori canadesi, dell’Università McGill, e pubblicato sul Journal of Food Science Technology, il latte vegetale a vantare il profilo nutrizionale migliore sarebbe quello di soia.
Uno studio su 4 latti vegetali
L’obiettivo dello studio era mettere a confronto caratteristiche, contenuto, pro e contro di quattro latti vegetali: di soia, di mandorla, di riso e di cocco. Gli autori hanno analizzato una piccola quantità di ciascun tipo: più esattamente, un bicchiere da 240 ml senza zuccheri aggiunti. E hanno cercato di raccogliere il maggior numero possibile di informazioni, così da avere un quadro completo della situazione.
Al primo posto per sostanze benefiche
Dai dati raccolti, è emerso che il latte vegetale migliore è quello di soia. Infatti, rispetto agli altri ha un profilo nutrizionale più equilibrato. Inoltre, contiene un gruppo di sostanze molto benefiche, gli isoflavoni che, fra le altre cose, possiedono proprietà anti-cancerogene. Non mancano, però, alcuni contro, a cominciare dal retrogusto di fagiolo che potrebbe non piacere ai bambini. Inoltre, rende difficoltosa la digestione e riduce l’assorbimento di alcuni nutrienti.
Limiti e vantaggi degli altri
E per quanto riguarda gli altri latti vegetali? Il latte di riso, a differenza di quello di soia, non è particolarmente apprezzabile dal punto di vista nutrizionale: contiene pochi elementi nutritivi, per cui può esporre a malnutrizione e carenze nutrizionali; inoltre è troppo ricco di carboidrati (zuccheri). Ma ha un sapore dolce, che in genere risulta gradito ai bambini e può essere una buona alternativa per chi soffre di allergia ai semi di soia e alle mandorle. Il latte di mandorla, invece, è apprezzabile perché è un’ottima fonte di acidi grassi monoinsaturi, alleati nella lotta al sovrappeso e all’obesità. Infine, il latte di cocco, diffuso soprattutto in Asia e Sud America, ha un limite importante: non contiene proteine. Di contro, ha poche calorie e può essere utile per chi deve ridurre i livelli del colesterolo cattivo. Bisogna tener presente, però, che i suoi valori nutrizionali si riducono se viene conservato per più di due mesi.