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Le bevande vegetali a base di soia, riso e avena non possono essere definite “latte”. Lo ha stabilito di recente una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Solo le bevande alla mandorla e al cocco possono ancora essere definite “latte”, in quanto “denominazioni tradizionali”. Nessuna, in ogni caso, ha molto a che vedere con il latte vaccino.
Mancano iodio e vitamina D
Sostituire il latte vaccino con le bevande vegetali, oltretutto, può essere dannoso alla salute, in quanto tutte sono carenti di alcuni importanti nutrienti come iodio e vitamina D. È quanto stabilito da uno studio inglese, pubblicato sulla rivista medica British Journal of Nutrition: le bevande vegetali a base di soia, avena, riso, nocciola, canapa, mandorla e cocco contengono pochissimo iodio, un minerale fondamentale per la salute della tiroide e per lo sviluppo neurocognitivo, di cui il latte vaccino è invece ricco.
Non sono validi sostituti
Il consiglio degli esperti è, quindi, quello di non sostituire il latte vaccino con queste bevande, perché potrebbero favorire la carenza di iodio, soprattutto nei neonati e nei bambini. A confermarlo è anche Giuseppe Rovera, segretario della Società italiana dell’obesità (Sio) e responsabile scientifico del Centro per i disturbi alimentari del Policlinico San Pietro in provincia di Bergamo: “È fondamentale che il bambino impari a bere latte durante tutte le fasi della crescita. Specialmente se molto piccoli, la carenza di latte vaccino o la sua sostituzione con varietà vegetali può favorire importanti carenze di proteine e oligoelementi, con conseguenti deficit nello sviluppo fisico e cognitivo”.
Calcio, vitamina D e sieroproteine
Il latte vaccino, oltre ad apportare iodio, è una preziosa fonte di calcio, vitamina D e sieroproteine, tutti nutrienti essenziali nel regolare la crescita, il funzionamento del sistema immunitario e lo sviluppo della massa magra.