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Questo alimento non è adatto ai bambini sotto l’anno di età e, secondo gli ultimi studi, è sconsigliato fino ai due-tre anni: troppe proteine e poco ferro, fondamentale per lo sviluppo cerebrale.
Inadeguato per il piccolo
Il latte di mucca è eccessivamente ricco di proteine e troppo povero di ferro e acidi grassi essenziali per garantire il giusto fabbisogno nutrizionale dei neonati e dei bambini piccoli: fino all’anno di età (ma anche fino ai due anni) in mancanza di latte materno è quindi necessario dare al piccolo il latte in formula, che è l’unico alimento in grado di soddisfare in modo completo il fabbisogno nutrizionale. A partire dai 12 mesi compiuti è possibile dare il latte vaccino intero, ma senza superare le dosi di 200-400 millilitri al giorno.
Troppe proteine
Il latte vaccino contiene più proteine di quante siano realmente necessarie per una corretta nutrizione dei bambini piccoli, soprattutto di quelli che ancora non hanno compiuto un anno: e le proteine, se assunte in eccesso, possono condizionare la regolazione dell’insulina e degli ormoni dell’appetito, con conseguente aumento di problemi metabolici e obesità in futuro.
Carente di Omega 3
Non solo troppe proteine. Il latte vaccino è inoltre carente di acidi grassi omega 3, nutrienti considerati indispensabili per un buon sviluppo del cervello. I nuovi Larn (Livelli di assunzione di riferimento ed energia per la popolazione) indicano che in tutte le età pediatriche deve essere assicurato l’apporto di acidi grassi Omega 3: come spiega Marcello Giovannini, past president della Società italiana di nutrizione pediatrica (Sinupe), “ciò può essere assicurato dal latte materno e, in sua mancanza, dai latti formulati, che vengono appositamente integrati, ma non dal latte vaccino”.
Poco ferro
Il latte vaccino è, infine, povero di ferro, minerale necessario per lo sviluppo neurocomportamentale. Per questo, conclude Giovannini, “nello svezzamento e fino a 3 anni è necessario assumere alimenti a elevato contenuto di ferro biodisponibile (soprattutto carne e pesce) e, in mancanza di latte materno, è necessario assumere quello in formula, che ne è integrato”.