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Proposta la nuova piramide alimentare dei bambini in occasione del 71° Congresso Italiano di Pediatria: oltre ai tradizionali alimenti tipici della dieta mediterranea, prevede anche altri cibi “più globalizzati”. Questa piramide “transculturale” è uno strumento di educazione alimentare dedicato al milione di bambini stranieri regolari che vivono stabilmente in Italia (circa il 10% della popolazione minorile). Oltre ai classici pasta e riso, compaiono anche sorgo, miglio e quinoa. Tra le verdure si aggiungono germogli di bamboo, foglie di cassava e alghe marine e, tra la frutta, accanto a mele, arance e ciliegie, entrano anche alcuni frutti esotici come litchis, papaya e frutto di drago.
Spazio per tutti i sapori
L’obiettivo della Società Italiana di Pediatria è che tutti i bambini possano ritrovare i loro gusti e i loro sapori nella dieta consigliata. La guida sarà diffusa non solo negli studi pediatrici, ma anche nelle scuole e nella comunità che accolgono i bambini di tutto il mondo. È importante che il pediatra di base conosca le tradizioni alimentari e ne tenga conto per assicurarne la prosecuzione di generazione in generazione. Diversamente ci sarà il rischio che la seconda generazione di immigrati perderà i gusti e i sapori dei loro genitori. “Se vogliamo una società aperta ai bambini di tutte le etnie, dobbiamo rispettarne le tradizioni e i costumi di provenienza” ha commentato il Presidente Sip Giovanni Corsello.
Valida per tutti i bambini
Questa piramide naturalmente tiene anche conto del corretto apporto di nutrienti per tutti i bambini: stranieri e non. I principi della piramide alimentare transculturale per i bambini sono quelli della dieta mediterranea integrati con gli alimenti multietnici.
In particolare alti consumi di:
· Verdura
· Legumi
· Frutta fresca
· Frutta secca
· Cereali integrali
· Pesce
· Olio di oliva (per gli acidi grassi insaturi)
e bassi consumi di:
· Burro e prodotti caseari (per gli acidi grassi saturi)
· Carne (soprattutto rossa)
· Sale.
Troppi grassi e zuccheri fanno male a tutti
I piccoli stranieri che nascono e crescono in Italia tendono ad acquisire stili di vita occidentali, caratterizzati da un alto consumo di zuccheri, proteine, grassi animali, merendine e bevande zuccherate. Alimenti che causano un maggior rischio di ammalarsi precocemente delle cosiddette patologie del terzo millennio – obesità, diabete, ipertensione, tumori -definite anche NCDs (non communicable diseases).