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Circa 6 milioni di italiani (oltre 1 su 10) soffrono di gozzo; di questi, almeno il 20% riguarda la popolazione giovanile (1 su 5). È un dato rilasciato dall’Istituto superiore della sanità.
Carenze anche nei posti di mare
Per questo la Società di italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp) ha presentato una campagna di informazione estiva, inserita nell’ambito del progetto italiano contro la carenza di iodio in pediatria, con consigli alimentari adeguati a prevenire la carenza iodica nei più giovani. Paradossalmente, c’è carenza di iodio in molte regioni costiere italiane! È quanto emerge dai dati Osnami (Osservatorio nazionale per il monitoraggio della iodoprofilassi in Italia) ed è abbastanza “allarmante”, se si considera che il nostro Paese è tra i più ricchi e si affaccia sul mare per circa 7500 km!
Serve più informazione
Gli Specialisti della Siedp hanno organizzato un tour in 3.500 scuole tra primarie e secondarie di primo grado di 10 città italiane (Milano, Torino, Genova, Bologna, Pisa, Roma, Napoli, Potenza, Bari e Cagliari). Dall’analisi dei questionari a mille bambini per verificare l’effettiva conoscenza sullo iodio è emerso che:
1. Pochi conoscono quali sono gli alimenti che contengono iodio. Solo il 22% sa che è molto presente nel pesce. Tanti, invece, credono che sia presente anche nella carne e nelle verdure.
2. Pochi sanno dove lo iodio è presente in natura. Solo 1 su 3 sa che si trova nel mare.
In tavola solo una volta alla settimana
Di norma, il pesce è presente nei menù scolastici solo una volta alla settimana: troppo poco! Solo nel 5% dei casi è servito 2-3 volte. A casa, poi, la situazione è ancora peggiore: questo alimento è proposto ancora meno (solo il 14,7% lo mangia più volte alla settimana).
A un 1 bambino su 4 il pesce non piace
Il motivo è soprattutto legato alla presenza di spine e all’odore intenso di questo alimento. Partendo da questo risultato la Siedp intende proseguire nella sua campagna di informazione, con l’intenzione di volerla estendere a una “platea” più vasta come i pediatri e ginecologi per incidere maggiormente sulle abitudini alimentari dei baby italiani: più iodio uguale più salute!