Argomenti trattati
Il fast food non è salutare, ormai è risaputo. Sappiamo che il junk food, consumato con frequenza, può portare all’obesità, aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e diabete. La novità è che sembrerebbe aumentare anche le probabilità di sviluppare asma e malattie respiratorie.
La ricerca cinese
A dirlo sono i ricercatori cinesi dell’Università di Sichuan che hanno analizzato 16 studi svolti in precedenza; è emerso che il “junk food” aumenta i casi di asma, di respiro sibilante e anche altre malattie allergiche, come per esempio eczema e rinocongiuntivite. Anche in Asia, come nel resto del mondo, si sono diffusi sempre di più I cibi carichi di carboidrati raffinati e zuccheri con altissime concentrazioni di grassi saturi. Hamburger, patatine fritte e, in generale, tutto quello che viene considerato appunto cibo spazzatura può aumentare il rischio di sviluppare asma grave e respiro sibilante se si consumano questi prodotti almeno tre volte alla settimana. L’associazione relativa alla dose è risultata particolarmente significativa per gli hamburger, il piatto fast food per eccellenza.
Ulteriori approfondimenti
Poiché si è trattato di un semplice studio di associazione, il rapporto di causa-effetto tra il consumo di questi alimenti e l’insorgenza delle patologie non è stato dimostrato. “Saranno necessari ulteriori studi per confermare le relazioni osservate in questa analisi, e per identificare potenziali associazioni causali tra il consumo di fast food e le malattie allergiche”, ha sottolineato l’autore principale dello studio, pubblicato sulla rivista scientifica Respirology.
Stessi risultati da uno studio neozelandese
Quello cinese non è, comunque, il primo studio scientifico che collega il consumo di cibi spazzatura con l’incremento di malattie respiratorie. In precedenza uno studio neozelandese aveva coinvolto 319mila giovani di età compresa tra i 13 ed i 14 anni e 181mila bambini di 6 e 7 anni. La maggior parte di questi aveva abitudini alimentari scorrette, mangiando cibo spazzatura anche più di tre volte alla settimana.