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L’alimentazione che seguono mamma e papà non è importante solo per la loro salute. Può anche contribuire a prevenire o meno la comparsa di disturbi alimentari, come anoressia e bulimia, nei loro figli. È quanto suggerisce uno studio condotto da un gruppo di ricercatori inglesi, dell’università di Loughborough, e pubblicato sul Journal of Adolescent Health.
Una ricerca su 500 ragazzi
Lo studio ha riguardato oltre 500 ragazzi, di età compresa tra i 13 e i 15 anni, alcuni dei quali soffrivano di disturbi alimentari. Gli autori hanno invitato loro e i loro genitori a compilare dei questionari e dei diari sull’alimentazione seguita da tutta la famiglia e sulle abitudini a tavola dei vari membri, fin dalla prima infanzia. Quindi, hanno controllato il peso e l’altezza dei giovani.
Più a rischio chi ha genitori troppo attenti a tavola
Dall’analisi dei dati raccolti, è emerso che l’atteggiamento di mamma e papà nei confronti del cibo influenza moltissimo il rapporto fra adolescenti e alimentazione. I ragazzi più a rischio di problemi alimentari sono risultati quelli con genitori eccessivamente attenti a tavola, che fin da quando erano piccoli impedivano loro di mangiare, controllandoli in maniera scrupolosa. Fra le ragazze, le più soggette ad anoressia e disturbi alimentari erano quelle forzate dalla famiglia, già dai primi anni di vita, a mangiare di più di quanto avrebbero voluto.
Mai “costringere” a mangiare
Gli autori hanno spiegato che spingere i piccoli a mangiare controvoglia, magari ricorrendo a escamotage o a ricatti psicologici, è controproducente. Frasi come “non puoi alzarti finché non hai finito le verdure” oppure “se non mangi la frutta non puoi guardare la tv” non sono consigliabili. Infatti, in questo modo si crea un alone negativo nei confronti dei pasti, che condiziona l’atteggiamento dei bambini. Alcuni possono arrivare a modificare il proprio senso di sazietà e, una volta adolescenti, a sviluppare disturbi alimentari.
Niente ansia ai pasti
Mamma e papà dovrebbero trasformare il momento dei pasti in un momento sereno, in cui tutta la famiglia condivide pensieri ed emozioni. È importante coinvolgere i figli nella preparazione delle pietanze, spiegare loro cosa contengono i vari cibi e come possono essere cucinati. È bene proporre cibi sani e vari, senza però insistere troppo sulle quantità: l’organismo dei bimbi è perfettamente in grado di regolarsi: quindi, se non desiderano mangiare di più, non intestardirsi.