Dieta vegetariana per i bambini: pro e contro

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa, con la consulenza di Chiara Boscaro - Dottoressa specialista in Nutrizione Pubblicato il 10/03/2025 Aggiornato il 10/03/2025

Può essere vantaggiosa per i bambini, sin dallo svezzamento, ma deve essere pianificata correttamente così da evitare pericolose carenze. I consigli della dottoressa Chiara Boscaro, nutrizionista.

dieta vegetariana bambini

Dieta vegetariana sì o no per i bambini? L’argomento è oggetto di un dibattito anche piuttosto acceso dal momento che c’è ormai chiara consapevolezza sul ruolo chiave che l’alimentazione svolge nel promuovere una crescita equilibrata e sana.

«La dieta vegetariana è sicuramente una scelta vantaggiosa sotto diversi punti di vista soprattutto per ridurre il rischio di sviluppare malattie di tipo metabolico come l’obesità e il diabete che si presentano in età sempre più precoce» spiega la dottoressa Chiara Boscaro, biologa nutrizionista presso gli Istituti Clinici Zucchi di Monza. «Dallo svezzamento in avanti, va pianificata però in modo corretto così da evitare carenze in nutrienti fondamentali come le proteine, le vitamine B12 e D, minerali come il ferro e il calcio e acidi grassi essenziali come gli Omega 3. È indispensabile quindi fare scelte attente a tavola così come ricorrere a un’integrazione mirata, in particolare per la vitamina B12: chiedere supporto al nutrizionista e confrontarsi con il pediatra sono sicuramente due passi da prendere in considerazione».

Vantaggi di una dieta vegetariana

In Italia il numero di persone che sceglie un’alimentazione vegetariana ha raggiunto la percentuale del 7,2%. Eppure, permangono ancora vecchie convinzioni come quella che seguire una dieta vegetariana voglia dire semplicemente sostituire la carne e il pesce con le uova e i formaggi oppure che togliere questi alimenti possa portare a carenze alle quali non si devono esporre in nessun modo i bambini.

Niente di più scorretto, comunque, dal momento che una dieta vegetariana, a patto che sia ben strutturata, non comporta carenze di nessun genere e può quindi essere proposta ai piccoli, sin dalla fase dello svezzamento.

«L’alimentazione vegetariana, sempre che venga correttamente pianificata, si può considerare addirittura vantaggiosa» commenta la nutrizionista. «Gli studi più recenti suggeriscono infatti che una dieta basata su un maggior consumo di legumi, cereali integrali, frutta secca, proprio come succede nel quadro di un’alimentazione vegetariana, possa aiutare a ridurre il rischio di malattie metaboliche come l’obesità e il diabete che oggi si presentano in un’età sempre più precoce. L’elevata presenza di cibi di origine vegetale consente inoltre una maggior assunzione di fibre con un benefico riflesso sulle funzioni intestinali nonchè di antiossidanti, preziosi per stimolare in senso positivo il sistema immunitario e rafforzare le difese».

Non da ultimo va ricordato che seguire questo tipo di dieta aiuta a trasmettere ai piccoli l’importanza di uno stile di vita sano nel quale integrare, man mano che crescono, altre buone abitudini come quella di fare regolarmente attività sportiva, non passare troppe ore davanti alla Tv e ai videogiochi, evitare abusi di qualunque genere.

Sostituire la carne e il pesce con fonti proteiche equivalenti

Le proteine sono nutrienti essenziali per la crescita. È per questo che, nel momento in cui si decide per un’alimentazione vegetariana per i piccoli, nasce spontanea la domanda: come sostituire la carne e il pesce che sono tra le fonti principali di proteine?

«Occorre partire tenendo conto del fatto che ogni pasto di un bambino, dallo svezzamento in avanti, deve sempre contenere una fonte proteica proprio per il ruolo basilare che questi nutrienti giocano nel promuovere una crescita sana» precisa la dottoressa Boscaro. «Buone fonti proteiche da offrire ai bambini sono i legumi, le uova, i latticini, ma anche la frutta secca, il tofu, il tempeh e il seitan. Vanno sempre alternati tra loro dal momento che è importante variare le fonti proteiche nell’arco della settimana».

Vediamo quindi i consigli della nutrizionista per la dieta settimanale.

  • I legumi. Possono essere presenti dalle tre alle quattro volte alla settimana e andrebbero sempre associati ai cereali integrali per dar vita a un piatto completo dal punto di vista nutrizionale. Si può proporre quindi al bambino un piatto di farro con le lenticchie oppure di orzo con i piselli, sempre da accompagnare con verdure di stagione. Non si deve dimenticare poi che i legumi si possono utilizzare per preparare gustose polpettine, molto amate dai bambini oppure che si possono consumare sotto forma di pasta di legumi. Durante lo svezzamento, i legumi possono essere scelti nella versione decorticata per evitare un eccesso di fibra e presentati sempre ben cotti.
  • Le uova: si possono introdurre nella dieta del bambino un paio di volte la settimana, intere oppure solo l’albume che può essere utilizzato nelle più diverse preparazioni.
  • I latticini e formaggi: sempre meglio privilegiare i primi perché meno ricchi di grassi e quindi più sani e digeribili per i bambini. Anche in questo caso il consiglio è di inserirli due volte la settimana durante i pasti: si può proporre comunque uno yogurt intero bianco ogni giorno a colazione o a merenda in modo da assicurare ai bimbi la giusta quota proteica, insieme a una buona dose di calcio, a cui si può aggiungere una porzione di frutta fresca.
 

Come evitare carenze, il parere della nutrizionista

Quando si decide per una dieta vegetariana non è sufficiente fare attenzione che il bimbo assuma la giusta dose di proteine. È importante fare scelte mirate in modo che al piccolo non vengano a mancare altri preziosi nutrienti, indispensabili per la sua crescita.

  • La vitamina B12. «Fondamentale per lo sviluppo e il buon funzionamento del sistema nervoso nonché per la produzione di globuli rossi, è l’unico elemento che deve essere necessariamente integrato nel quadro di una dieta vegetariana» spiega la nutrizionista. «Si possono quindi scegliere latti vegetali fortificati, arricchiti cioè con vitamine e minerali, oppure optare per un’integrazione con prodotti consigliati dal nutrizionista o dal pediatra».
  • Il ferro. «Va sempre tenuto conto che il ferro contenuto nei vegetali è presente in una forma meno disponibile, cioè assimilabile, rispetto a quello di carne e pesce» precisa la nutrizionista. «E’ bene quindi adottare qualche piccolo accorgimento per migliorarne la biodisponibilità come ad esempio quello di affiancare nello stesso pasto cibi ricchi di ferro come i legumi, le verdure a foglia verde, il tofu con cibi ricchi di vitamina C come gli agrumi». Basta una spremuta, ad esempio.
  • Il calcio. «Non si rischiano carenze con l’introduzione regolare di latticini e formaggi nonché con il consumo quotidiano di yogurt o latti vegetali fortificati» spiega la nutrizionista. «Un buon apporto di questo minerale fondamentale per la crescita di ossa e denti, viene assicurato anche dalla presenza sulla tavola di broccoli e cavoli, oltre che di frutta secca, in particolare mandorle, noci e pistacchi».
  • La vitamina D. «È facile incorrere in carenze soprattutto per chi vive a latitudini dove l’irraggiamento solare scarseggia in buona parte dell’anno» commenta la dottoressa Boscaro. «La vitamina D per altro è presente soprattutto nei pesci grassi e in condimenti come il burro, che è sempre bene limitare anche nei bambini. È utile quindi ricorrere ai latti vegetali fortificati nonché a un’eventuale integrazione suggerita dal pediatra. Senza dimenticare che la sintesi della vitamina D avviene con la luce solare: tenere i bambini all’aperto, appena possibile, è basilare per una loro crescita sana, qualsiasi sia il piano alimentare che si decida di seguire».
  • Gli acidi grassi Omega 3. «Hanno un ruolo fondamentale nel funzionamento del sistema nervoso e nel preservare la salute dell’apparato cardiovascolare» commenta l’esperta. «Per assicurarne ai bambini il giusto apporto si possono arricchire vari piatti con semi di lino, chia e girasole, condire con olio di semi di lino oppure utilizzare come supplemento l’estratto di semi di lino».
 

Il parere della nutrizionista

«Non c’è nessuna preclusione all’adottare una dieta vegetariana per i bambini, sin dalla fase dello svezzamento» commenta l’esperta. «Ma va tenuto sempre ben presente che, come succede con qualsiasi altro tipo di alimentazione, quello che si offre ai piccoli deve sempre essere frutto di una scelta attenta e calibrata, studiata con attenzione nella selezione dei cibi, nelle loro quantità e nei loro abbinamenti. Ecco perché chiedere il supporto di un professionista, il pediatra e il nutrizionista, può essere una valida soluzione per impostare una dieta vegetariana corretta in modo che i piccoli non incorrano in carenze e che i genitori si sentano sereni nelle loro scelte.

Pediatra e nutrizionista sono infatti le figure più adatte a suggerire non solo sul come impostare la dieta ma anche sul come ricorrere alle giuste integrazioni che, nel caso della vitamina B12, sono necessarie qualora si decida per una dieta vegetariana.

Da ultimo va ricordato che la dieta vegetariana può essere una scelta valida anche dal punto di vista educativo in quanto promuove uno stile di vita sano e rispettoso: in questa ottica i genitori possono cogliere l’occasione per coinvolgere i bambini, quando sono più grandicelli, nella spesa, nella scelta del menù, nella preparazione dei piatti. Tenendo presente che la cucina vegetariana è un terreno su cui si può sperimentare e inventare: in questo i bambini sono bravissimi e vale la pena scoprire e provare insieme a loro nuove ricette che permettano di variare i piatti rispondendo al meglio ai bisogni nutrizionali della crescita e insieme soddisfacendo il gusto e il desiderio di novità a tavola».

 
 
 

In breve

L’alimentazione vegetariana può essere un’opzione valida e addirittura vantaggiosa per i bambini sin dallo svezzamento. Quello che conta è che sia strutturata con criterio in modo da evitare pericolose carenze, in particolare di vitamina B12 che deve sempre essere integrata. 

 

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