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Nella prima infanzia e per tutta l’età evolutiva, la dieta vegana non riesce a soddisfare le esigenze nutrizionali dei bambini e dei ragazzi in crescita: i genitori devono dunque essere consapevoli che se optano per questo tipo di alimentazione per i propri figli devono rispettare necessariamente alcuni limiti, mettendo in conto l’assunzione dei giusti integratori e facendosi seguire dal pediatra, evitando in ogni caso le diete “fai da te”.
Parlarne col pediatra
Spiega Claudio Maffeis, docente di pediatria dell’Università di Verona e referente della Società italiana di pediatria, commentando il caso del ricorso respinto dal Tar di Bolzano di una famiglia che chiedeva di somministrare alla loro bimba al nido una dieta vegana: “Se i nutrienti non vengono forniti in quantità sufficiente vi possono essere vari potenziali problemi: sul sistema nervoso centrale, sull’accrescimento del piccolo e sulla possibilità di sviluppo di anemia. Se si vuole seguire questo tipo di alimentazione è quindi fondamentale parlarne e concordare tutto con il pediatra”.
Integratori non possono mancare
Dal punto di vista alimentare per garantire un sano sviluppo a bambini e ragazzi l’alimentazione di riferimento è quella onnivora proposta dalla Società italiana di nutrizione umana, che prevede il consumo costante di alimenti di origine animale (carne e pesce soprattutto, ma anche derivati animali come latte, latticini e uova). “L’alimentazione vegetariana, ovvero quella che comprende il consumo – oltre che di vegetali – anche di latte, uova e loro derivati (latto-ovo-vegetariana), può essere utilizzata, purché seguita bene. La dieta vegana, invece, è sempre da integrare a tutte le età e il bambino deve essere controllato nel tempo “, conclude Maffeis.