Argomenti trattati
Uno studio israeliano del Weizmann Institute of Science ha dimostrato come una dieta personalizzata, al quale sarebbe possibile arrivare grazie a un sofisticato algoritmo, sia capace di prevenire patologie non trasmissibili, quali il diabete mellito tipo 2 e l’obesità. Ecco come dovrebbe essere la dieta dei bambini.
A ciascuno la sua
Considerando che la prevalenza di queste malattie è in aumento tra la popolazione pediatrica, diventa pertanto auspicabile l’elaborazione di algoritmi per una dieta dei bambini personalizzata. Nasce così il primo studio pilota internazionale condotto all’Università di Napoli “Federico II”, insieme allo Schneider Children’s Medical Center e al Weizmann Institute of Science di Israele, con l’obiettivo di creare algoritmi utili a elaborare diete dei bambini personalizzate, ottenuti confrontando la dieta mediterranea con una dieta standard.
Studiato il genoma umano
L’applicazione delle conoscenze derivanti dal sequenziamento del genoma umano ha permesso di studiare come i geni e il cibo che mangiamo interagiscano in modo reciproco, aprendo la strada alla dieta dei bambini personalizzata. Non esiste una dieta valida per tutti, perché ogni individuo presenta una reazione individuale a cibi consumati: questo il concetto alla base della nutrizione personalizzata. La novità della dieta personalizzata è che non bisogna pensare solo al contenuto calorico e alla composizione dei micro e macronutrienti ma al metabolismo degli alimenti, che è differente da una persona all’altra.
Non tutto fa bene a tutti
La dieta dei bambini personalizzata dimostra come anche lo stesso alimento produca effetti diversi, in bambini diversi. Gli effetti non dipendono solo dal cibo, ma anche dalla persona che lo assume. Ognuno reagisce in modo differente e individuale allo stesso alimento: un cibo capace di generare una risposta salutare in alcuni individui può produrre in altri un effetto dannoso sul piano fisico e metabolico. Sulla base del profilo glicemico post-prandiale, di un minimo di indagini di laboratorio e sulla caratterizzazione del microbiota, è possibile quindi sviluppare algoritmi capaci di predire esattamente la risposta personale ad alimenti specifici, persino prima che vengano consumati.