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Che cosa si può ancora fare contro l’obesità infantile? Imporre una tassa sulle bibite zuccherate. La proposta arriva da un gruppo di d ricercatori dall’università di Harvard, autori di uno studio sull’obesità pubblicato dall’American Journal of preventive medicine.
Calorie vuote
Perché è allarme obesità e È ormai ampiamente dimostrato, infatti che una delle cause dell’impennata di obesità è l’assunzione di bibite zuccherate che negli ultimi 30 anni è moltiplicata. Allora perché non imporre una tassa proprio su questi prodotti per cercare di arginare una condizione che oltretutto ha pesanti ripercussioni in termini di economia sociale? I ricercatori americani hanno messo a confronto quattro parametri: la tassa, la fine delle agevolazioni fiscali per gli spot sul cibo spazzatura, l’aumento dell’attività fisica nelle scuole e l’insegnamento degli stili di vita corretti già in età prescolare, elaborando modelli matematici per capire l’impatto di una loro eventuale implementazione su tutto il territorio statunitense. Per far diminuire di un’unità l’indice di massa corporea di una persona attraverso l’intervento sugli spot si spenderebbero 1,16 dollari a testa, ma si risparmierebbero 343 milioni di dollari di costi sanitari nel decennio successivo.
Obesità raddoppiata
L’obesità colpisce tutti i Paesi industrializzati del mondo. E secondo gli esperti una delle cause è l’eccessiva assunzione di bibite zuccherate. “Il consumo di bibite zuccherate negli adulti e nei bambini è raddoppiato negli ultimi 30 anni – spiega Michael W. Long, che ha coordinato lo studio – e il loro uso è legato, oltre che all’obesità, anche a diabete e malattie cardiovascolari”. Sul banco degli imputati anche abitudini alimentari scorrette, caratterizzate da alimentazione sregolata per quantità (colazione spesso saltata, numerosi fuori pasto) e qualità (cibi ipercalorici ricchi di grassi di origine animale, scarso consumo di frutta, verdura e legumi).
Pericolose conseguenze
Sovrappeso e obesità sono causa di disabilità fisica, di ridotta capacità lavorativa e predispongono a numerose patologie croniche, come disturbi cardiovascolari ed endocrino-metabolici che riducono notevolmente l’aspettativa di vita.
Numeri che “pesano”
L’obesità ha assunto i caratteri di una vera e propria epidemia mondiale. Secondo le rilevazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sovrappeso e obesità sono responsabili in Europa dell’80% dei casi di diabete tipo 2, del 35% dei casi di malattie ischemiche cardiache e del 55% di malattie ipertensive. A questi si aggiungono i pesanti costi economici e sociali: il 2-8% dei costi sanitari e il 10-13% dei decessi.