Autismo: benefici con i cibi a basso indice glicemico

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 21/09/2015 Aggiornato il 21/09/2015

Arriva dalla California una scoperta di grandissima importanza: frutta, verdura e cereali integrali, alimenti a basso indice glicemico, diminuirebbero i sintomi dell’autismo

Autismo: benefici con i cibi a basso indice glicemico

Buone notizie per chi soffre di autismo e per le loro famiglie. Una dieta a basso indice glicemico, simile a quella seguita dalle persone che soffrono di diabete, potrebbe diminuire i sintomi dell’autismo. Quindi, se la dieta prevede principalmente frutta, verdura e cereali integrali si allevierebbero di molto i sintomi della malattia. La scoperta è di alcuni ricercatori della Salk Institute for Biological Studies della California ed è stata pubblicata sulla rivista Molecular Psychiatry.

Che cos’è l’indice glicemico

Rappresenta la velocità con cui aumenta la glicemia (ossia il livello di zucchero del sangue) in seguito all’assunzione di alimenti contenenti carboidrati, come pane o altri prodotti da forno. Verdure, pesce, carni magre e cereali hanno un basso indice glicemico e, di conseguenza, non lo aumentano. Viceversa, quei cibi che causano un picco elevato dei livelli di zucchero nel sangue per un periodo di due ore, sono ad alto indice glicemico.

Alimentazione e autismo

Gli esperimenti sono stati effettuati su topolini allevati per sviluppare sintomi simili all’autismo. Dopo averli sottoposti a diete diverse, si è osservato che quelli che seguivano una dieta a basso indice glicemico manifestavano sintomi dell’autismo molto più lievi rispetto a tutti gli altri. Dall’analisi del cervello dei topolini è emerso che erano presenti maggiori segnali di produzione di nuovi neuroni negli animali che si erano nutriti con alimenti a basso indice glicemico, rispetto a quelli che avevano mangiato cibi ad alto indice glicemico. Questi ultimi, viceversa, avevano espresso più geni associati all’infiammazione. Inoltre, questa ricerca ha permesso di ipotizzare nuove teorie, tra queste: un’associazione con l’ecosistema dei batteri intestinali. E su questa nuova ipotesi, i ricercatori hanno deciso di concentrare la loro prossima sperimentazione.

 

 

 
 
 

da sapere!

 I primi segnali dell’autismo si presentano già nei bimbi molto piccoli. Per questo è importante la diagnosi precoce.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Mutazioni MTHFR eterozigote e PAI 4g/4g omozigote: possono causare l’aborto?

24/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

L'interruzione spontanea di una gravidanza iniziale è quasi sempre dovuta a uno sbilanciamento cromosomico del feto e non a mutazioni che di fatto non impediscono in assoluto che una gestazione vada a buon fine, come dimostra il fatto che tantissime donne che ne sono interessate hanno figli.   »

Quinta settimana di gravidanza: non si vede l’embrione e si evidenzia un distacco

21/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Anna Maria Marconi

Non è mai opportuno voler fare la prima ecografia troppo precocemente perché anziché esserne tranquillizzate si rischia di peggiorare la propria ansia. In quinta settimana difficilmente si vedono l'embrione e il battito del cuoricino, in più non si può capire bene se davvero si è in presenza di un distacco...  »

Pillola del giorno dopo a un mese e mezzo dal parto: si può assumere se si sta allattando?

21/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Di fatto, se si sta allattando esclusivamente al seno e dal parto è passato poco tempo, non è necessario assumere la contraccezione d'emergenza perché si può contare su una naturale protezione anticoncezionale.   »

Bimbo di 14 mesi che non vuole masticare

13/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Roberta Levi

In genere è intorno ai 12 mesi che i bambini sono abbastanza in grado di masticare, ma è tra i 18 e i 24 mesi che si arriva a masticare bene di tutto. Solo se a due anni il bambino ha ancora gravi difficoltà col cibo a pezzettini è opportuno discuterne con il pediatra.   »

Fai la tua domanda agli specialisti