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L’alimentazione dei bambini è sbagliata: mangiano poco o troppo e questo stato di malnutrizione ha conseguenze sulla loro salute, esponendoli al rischio di uno scarso sviluppo cerebrale, che compromette l’apprendimento, indebolendo il sistema immunitario e aumentando il rischio di malattie. Lo ribadisce il rapporto Unicef dedicato alla nutrizione “La Condizione dell’infanzia nel mondo 2019: bambini, cibo e nutrizione. Crescere sani in un mondo in trasformazione”.
Una nutrizione inadeguata
Dei 676 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni che vivono nel mondo (i dati sono del 2018), 149 milioni hanno ritardi nella crescita: sono troppo bassi per la loro età o troppo magri rispetto all’altezza. A questi vanno aggiunti 40 milioni di bimbi sotto i 5 anni obesi o in sovrappeso. In Italia, secondo il rapporto, la percentuale di bambini sovrappeso fra i cinque e i 19 anni è del 36,8 per cento, con un aumento del 39,1 per cento rispetto al 1990.
Carenza di vitamine e nutrienti essenziali
Solo il 42 per cento dei bambini sotto i 6 mesi viene allattato esclusivamente al seno, come prescritto dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), mentre cresce il numero di bambini che ricevono sostituti del latte materno. Quasi il 45 per cento dei bambini dai 6 mesi ai 2 anni nel mondo non consuma frutta o verdura e quasi il 60 per cento non mangia uova, latticini, pesce o carne. In tutto sono 340 milioni quelli che soffrono di mancanza di vitamine e nutrienti essenziali come vitamina A e ferro.
Troppo bibite dolci e fast food
Il 42% degli adolescenti che vivono in Paesi a basso e medio reddito consumano bibite zuccherate e gassate almeno una volta al giorno, e il 46% mangia cibo da fast food almeno una volta alla settimana. Questi tassi salgono al 62% e al 49%, rispettivamente, per gli adolescenti nei Paesi ad alto reddito. Risultato: rispetto al 1975, il numero di bambini e ragazzi che soffrono di obesità è 10 volte maggiore per le ragazze e 12 volte maggiore per i ragazzi.
Il rapporto sottolinea, inoltre, che le catastrofi legate al clima causano crisi alimentari molto gravi: la siccità, per esempio, è responsabile dell’80 per cento dei danni e delle perdite del settore agricolo, con conseguenze negative sul tipo di cibo disponibile, sulla sua qualità e sul prezzo.