Quando il piccolo non mangia, solitamente il pediatra rincuora la mamma sostenendo che quando avvertirà lo stimolo della fame si nutrirà. Dunque, ciò che gli esperti sottolineano sempre, a proposito dell’alimentazione dei bambini, è l’importanza di non forzare i bambini al cibo, neppure ad alcuni tipi di alimenti in particolare.
Avversione verso alcuni cibi
Però se, negli anni, l’alimentazione dei bambini presenta una costante e marcata avversione nei confronti di alcuni alimenti (soprattutto se si tratta di cibi sani come frutta e verdura), allora potrebbe andare incontro in futuro a disturbi del comportamento alimentare (obesità, bulimia, anoressia). La selettività alimentare del bambino è una modalità molto frequente nei piccoli sotto i 2-3 anni, anzi è considerata una sorta di necessario passaggio verso la consapevolezza del gusto del cibo. Ma se tale forma di selezione si protrae nel tempo (dopo i 4 anni di età) allora può cronicizzarsi e necessitare di un intervento da parte dei genitori e del pediatra. Molte delle responsabilità di questa selettività portata avanti nel tempo, sono da attribuire a mamma e papà, in particolar modo alle cattive abitudini perpetrate in famiglia. Tra queste, le più dannose figurano:
– eccesso di proteine animali nella dieta (porta all’obesità)
– diminuzione del consumo di frutta e verdura proporzionalmente con l’età
– consumo dei pasti davanti alla tv
– mancanza di convivialità nel consumo del cibo
– perdita dell’abitudine alla prima colazione
10 consigli dei pediatri
Per prevenire e combattere la selettività alimentare (che colpisce circa il 30% dei bambini) e la neofobia (avversità verso alcuni tipi di cibo), gli esperti del Bambino Gesù hanno redatto un decalogo di consigli pratici per migliorare l’alimentazione dei bambini.
– Seguire la stessa alimentazione per tutta la famiglia. Dunque stop ai pasti differenziati e personalizzati.
– Riproporre gli alimenti più volte, senza fermarsi al primo “no”, ma invogliando il bambino al progressivo assaggio dell’alimento respinto.
– Non costringere mai i bambini a mangiare un alimento in particolare: questo comportamento può portare più danni che benefici.
– Rispettare gli orari dei pasti.
– Non giocare né guardare la tv mentre si mangia.
– Familiarizzare con il cibo rifiutato attraverso una sperimentazione sensoriale piacevole.
– Portare il bambino a fare la spesa, rendendolo consapevole e curioso.
– Coinvolgere il bambino nella preparazione dei pasti, cucinando insieme e divertendosi.
– Assaggiare insieme ciò che si è cucinato, gustando appieno ogni sensazione e condividendo le reciproche impressioni.
– Far diventare la cucina una vera e propria occasione di festa con tanto di cappello da chef e grembiulino.