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Qual è oggi la situazione dei ragazzi da un punto di vista alimentare?
È drammatica perché in Italia il livello di obesità supera il 20% della popolazione e stanno facendo capolino anche le superobesità, con livelli di indice di massa corporea superiori a 50 e con i problemi medico-clinici collegati. La tendenza alla superalimentazione e quindi a sovrappeso e obesità, inizia in età molto precoce, già a 3 anni.
Da che cosa dipende l’incremento dell’obesità infantile e degli adolescenti obesi?
La dieta della maggior parte degli adolescenti è sbagliata non solo quantitativamente ma anche e soprattutto a livello qualitativo. I ragazzi mangiano spesso fuori pasto, pasticciano e hanno un forte introito calorico: consumano troppi “cibi spazzatura”, ricchi di condimenti grassi, malsani e supercalorici. Nella dieta degli adolescenti obesi mancano frutta e verdura e non c’è controllo su quanto mangiano. Tutto ciò, unito alla minore attività fisica, spiega perché i ragazzi obesi siano sempre di più.
La diminuzione dell’attività fisica da cosa dipende?
Oggi la sedentarietà degli adolescenti è prevalentemente dovuta all’uso di Internet e dei social network in età sempre più precoce. L’attività fisica proposta nelle scuole, poi, è molto limitata e con una distribuzione all’interno della giornata spesso sbagliata.
Quanto conta nelle scelte alimentari per i figli l’educazione famigliare?
Molto. Uno studio di più di 50 anni fa dimostra che il rischio di avere un bambino obeso è del 4% se i genitori sono normopeso, mentre sale al 40% se o il papà o la mamma è obeso e arriva all’80% se entrambi i genitori sono obesi. Il concetto che sta alla base della maggior parte degli errori alimentari dipende dal fatto che per molti mangiare è sinonimo di salute e benessere.
Perché molti progetti dietetici falliscono?
Innanzitutto perché un regime dietetico richiede un po’ di sacrificio e se anche vi si aderisce, non si ha poi la tenuta nel tempo. In più, i ragazzi non sono controllati dalla famiglia nel modo di mangiare. Oggi, tranne la colazione, pranzano e fanno merenda fuori casa, mangiando cibi poco sani o in quantità eccessive.
Che alimentazione consiglia agli adolescenti obesi o a rischio obesità?
Il regime alimentare deve essere normocalorico e studiato in base all’età, il peso, il sesso e l’attività fisica del soggetto. In più deve essere vario, equilibrato e studiato in base al peso o al grado di obesità. I ragazzi in sovrappeso od obesi non devono comunque rinunciare alla varietà. L’importante è l’equilibrio. I pasti devono essere 5: colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena.
La distribuzione calorica nell’arco della giornata dovrebbe essere:
– colazione e spuntino 25%;
– pranzo 35%;
– merenda 10%;
– cena 30%.
Perché la dieta funzioni, i cibi vanno proporzionati nei 5 pasti, aumentando l’introito di frutta, verdura e pesce. In un esempio di dieta da 1.400 calorie, serve una colazione ricca di zuccheri a rapido assorbimento: un bicchiere di latte parzialmente scremato con fette biscottate oppure uno yogurt magro o, in alternativa alle fette biscottate, pane, grissini o cracker, frutta o biscotti secchi. Il pranzo, che deve essere il pasto principale, va fatto a base di pasta o riso (50 g) con condimenti molto semplici; come secondo, della carne magra (70 g) e in alternativa 100 g di pesce, verdura cotta o cruda di ogni tipo (anche 200 g) condita in modo discreto, 25 g di pane bianco oppure grissini, fette biscottate o cracker (15 g). Per merenda: frutta o fette biscottate, grissini o cracker o 30 g di pane. La cena dovrebbe prevedere solo un secondo con contorno o un primo di minestrone.
Con un regime alimentare corretto si può invertire la tendenza all’obesità?
Va sfatato il concetto secondo cui una volta dimagriti se si riacquista peso basta rifare la dieta. Purtroppo l’organismo non è una fisarmonica perfetta, per cui un fallimento significa che riacquistando peso si riprende quanto guadagnato con la dieta più un quinto. Raggiunto un peso normale, va quindi sempre fatta una dieta di mantenimento.