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Il disturbo da deficit d’attenzione e l’iperattività (adhd) sono più frequenti tra gli studenti giovani. Infatti, la probabilità di soffrire di disturbo di deficit d’attenzione sono inversamente proporzionali all’età. A dimostrarlo, una recente ricerca.
Analizzati quasi 400mila tra bambini e adolescenti
L’indagine in questione ha coinvolto 378.881 bambini e ragazzi di età compresa tra i 4 e 17 anni. Il dato interessante è che, secondo i risultati dello studio, il deficit di disturbo di attenzione e l’iperattività sono stati riscontrati più frequentemente nei bambini che, per data di nascita, hanno dovuto iniziare la scuola prima. Addirittura, l’8,4% dei bimbi nati un mese prima della scadenza per l’iscrizione alla prima classe elementare ha ricevuto una diagnosi di adhd.
Tenere conto delle variabili
La ricerca è stata effettuata negli Usa, dove il contesto è decisamente differente rispetto a quello europeo e, in particolare modo, a quello italiano e mediterraneo in generale. Anche la tipologia di diagnosi è diversa. Infatti, mentre negli Stati Uniti la diagnosi di adhd viene rilasciata semplicemente dal medico di base, in Italia è richiesto un percorso molto più complesso e la diagnosi viene emessa da uno specialista in neuropsichiatria infantile.
I numeri del problema
In Italia l’adhd colpisce almeno due milioni di maggiorenni, mentre per quanto riguarda i bambini, affligge meno dell’1% della popolazione infantile di età compresa tra i 6 e gli 8 anni. L’utilizzo dei farmaci, nel caso italiano, è riservato alle situazioni più gravi e, a oggi, è stimato per circa quattro mila bambini.