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Adolescenti perennemente connessi, anche di notte, che comunicano tramite chat con i genitori, i quali, molto spesso, non sono consapevoli dei rischi corsi dai propri figli in Rete. È questo il ritratto delle famiglie italiane che emerge dall’indagine “Tempo del web. Adolescenti e genitori online”, realizzata da SOS Il Telefono Azzurro Onlus in collaborazione con Doxakidssi. La ricerca si basa sulle risposte di 600 ragazzi dai 12 ai 18 anni e 600 genitori dai 25 ai 64 anni.
La dipendenza dei ragazzi
Tra i dati rilevati: il 17% dei ragazzi intervistati dichiara di non riuscire a staccarsi da smartphone e social, 1 su 4 (25%) è sempre online, quasi 1 su 2 (45%) si connette più volte al giorno, 1 su 5 (21%) è afflitto da vamping: si sveglia durante la notte per controllare i messaggi arrivati sul proprio cellulare. Quasi 4 su 5 (78%) chattano continuamente su WhatsApp.
Prima lo smartphone, poi le chiavi casa
Uno degli allarmi lanciati dalla ricerca è quello dell’età in cui gli adolescenti italiani accedono alla Rete. Uno su 2 (48%) dichiara di essersi iscritto a Facebook prima dei 13 anni, età minima consentita per poterlo fare, mentre il 71% riceve in dote uno smartphone mediamente a 11 anni. Prima delle chiavi di casa che arrivano a 12.
I genitori non sono da meno
Quattro genitori su 5 dichiarano di usare i social per comunicare quotidianamente con i propri figli, 68% con WhatsApp, 18% con altre chat, 1 su 4 (22%) di soffrire di vamping. E se i ragazzi vedono i genitori connessi fin da quando sono piccolissimi, non si può pretendere che non facciano altrettanto.
Sesso in rete e cyberbullismo
Quattro ragazzi intervistati su 5 (il 73%) dichiarano di frequentare costantemente siti pornografici, il 28% teme di diventarne dipendente, mentre 1 su 10 (11%) conosce qualcuno che ha fatto sexting: invio di messaggi sessualmente espliciti o immagini inerenti al sesso. Tra le esperienze peggiori vissute dai ragazzi in rete quella di essere deriso da amici o conoscenti. Più di 1 su 10 (12%) dichiara di essere stato vittima di cyberbullismo, il 32% ha paura di subirlo, mentre il 30% teme il contrario: postare qualcosa che offenda qualcuno senza accorgersene.
Genitori ignari
Agli allarmi lanciati dagli adolescenti spesso i genitori non sono in grado da soli di dare risposta: il 71% degli intervistati dichiara di non aver mai sentito parlare di sexting, il 12% di non sapere cos’è il cyberbullsimo.