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Che i videogiochi violenti non siano l’ideale è abbastanza ovvio. Praticamente tutti si rendono conto che passare molte ore a lottare contro qualcuno, sparare, condurre guerre non è particolarmente educativo. Ora arriva l’ennesima conferma ufficiale. Secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori americani e di Singapore, rispettivamente della Iowa State University di Ames e del Nationale Insitute of education di Singapore, pubblicata su Jama Pediatrics, i videogiochi violenti aumentano l’aggressività dei bambini.
Tre anni di studio
La ricerca, che è durata tre anni, ha riguardato più di 3 mila bambini di entrambi i sessi, di età compresa fra gli 8 e i 17 anni. Tutti sono stati invitati a compilare dei questionari, con l’aiuto dei genitori, sull’uso dei videogiochi anche violenti e sui comportamenti tenuti in casa e a scuola. Inoltre, i ricercatori li hanno seguiti da vicino, per valutarne carattere e atteggiamenti. Lo scopo era capire se l’uso dei videogames influisse sulla vita dei ragazzi.
Gli effetti nel lungo periodo
Dall’analisi dei risultati, è emerso che i videogiochi possono avere una grande influenza sui bambini. In particolare, quelli violenti, nel tempo, contribuiscono a rendere i ragazzini più aggressivi, ostili e violenti. Questi effetti non sono subito visibili: si accumulano progressivamente, per cui più a lungo ci si intrattiene con questi strumenti più i rischi aumentano. L’aggressività, purtroppo, persiste negli anni. Secondo gli autori ciò avviene perché questi giochi agiscono sui meccanismi cognitivi, lasciando un’impronta duratura.
La violenza può diventare eccitante
“L’aspetto inquietante è che questo studio dimostra che non è solo il comportamento del momento a risentirne, ma la formazione del giudizio che i piccoli si fanno sulla violenza, che diventa perfino divertente ed eccitante, seppure ad alta tensione” ha commentato Cristiana De Ranieri, psicologia clinica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Ecco perché gli esperti consigliano ai genitori di vietare i videogiochi più violenti sotto i 10 anni. Non solo. È importante che spronino i figli più grandi che li usano a riflettere sul significato del bene e del male.