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È tempo di nuovi inizi. A settembre non ricomincia solamente l’anno scolastico, ma anche tutti gli impegni collaterali che piacciano tanto ai bambini e che complicano un po’ la vita di mamma e papà. Su tutti, le attività sportive: fra corsi di nuoto, calcio, danza, non c’è che l’imbarazzo della scelta. In tutti i casi bisogna fare attenzione: negli spogliatoi di piscine e palestre, il rischio di contrattare le verruche è molto alto.
Lesioni della pelle
Le verruche sono lesioni della pelle causate da un virus della famiglia dei “papova virus”, che sopravvive molto bene negli ambienti caldo-umidi, come le docce degli spogliatoi o i bordi della piscina. Ecco perché interessa molto di frequente i bambini che usano abitualmente spogliatoi pubblici, specialmente se non adottano le giuste precauzioni. Il virus riesce a penetrare nell’organismo attraverso ferite, anche piccole. Quindi, si annida sotto pelle e si sviluppa, causando, nei mesi successi, protuberanze simili a calli dalla superficie liscia o rugosa.
Più comuni nei piedi
La parte del corpo più vulnerabile alle verruche è la pianta del piede. Infatti, basta camminare a piedi scalzi per procurarsi graffi o semplici escoriazioni, anche di piccolissime dimensioni, che possono facilitare l’ingresso del virus. Bisogna sapere che nelle estremità, la lesione, sottoposta a continui schiacciamenti, crea una piccola formazione dura che si ingrossa all’interno della cute, causando dolore.
Come si curano
Le verruche sono molto contagiose, per questo dovrebbero essere asportate al più presto. In caso contrario, il bambino può diffondere il virus nell’ambiente in cui vive e contagiare altre persone e può anche autoinfettarsi, cioè estendere l’infezione ad altre parti del corpo. Un tempo, per estirpare la verruca, si ricorreva soprattutto alla crioterapia: il medico “bruciava” la verruca con l’azoto liquido, una sostanza che forma una bolla che, dopo qualche giorno, si stacca portando la verruca con sé. Il metodo però dava luogo a recidive. Oggi il sistema più diffuso è il laser: non lascia cicatrici e consente di camminare normalmente dopo pochi giorni. In pratica, il medico indirizza la luce laser verso la lesione: il calore la vaporizza in pochi istanti. Poi basta disinfettare e indossare un cerottino per qualche giorno (non c’è sanguinamento).
Si possono usare anche i cerotti
In commercio si trovano anche cerotti che aiutano a curare le verruche. Rilasciano acido salicilico, acido lattico o altre sostanze cheratolitiche: principi attivi che erodono la cheratina, lo strato corneo dell’epidermide, provocando un’ustione chimica localizzata e indolore della pelle malata. Le pelle, così, si secca e la verruca si stacca, lasciando sotto la pelle sana. Vanno applicati direttamente sulla lesione, preferibilmente ogni sera fino alla scomparsa del disturbo (in genere da una settimana a un mese).