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È questa la conclusione cui è giunto un gruppo di ricercatori dell’University of California di Berkeley, in California, che ha condotto uno studio sull’uso di tablet e smartphone da parte dei bambini prima di andare a dormire: coloro che ne fanno uso, dormono di meno o si addormentano più tardi rispetto ai coetanei che non hanno la stessa abitudine, che quindi dormono meglio. Dunque: dovrebbe essere vietato loro portare smartphone, tablet in camera da letto. Lo stesso vale anche per gli adolescenti e gli adulti.
Analizzate le fasi del sonno
Lo studio americano, pubblicato sulla rivista scientifica Pediatrics, ha analizzato le fasi di addormentamento e il sonno di 2.048 bambini di 9 e 12 anni coinvolti nel Massachusetts Childhood Obesity Research Demonstration Study. La raccolta delle informazioni è avvenuta attraverso la compilazione di questionari. Veniva chiesto ai bambini di riportare l’ora in cui solitamente andavano a letto, l’ora in cui solitamente si svegliano al mattino, il numero di giorni durante la settimana in cui si sentivano più stanchi e se nelle loro camere da letto erano presenti televisori, computer, tablet, smartphone o dispositivi per ascoltare la musica.
Quando il sonno è disturbato
Dai dati è emerso che i bambini che hanno la possibilità di usare uno smartphone, tablet di sera si addormentano mediamente 37 minuti più tardi e sperimentano ogni giorno una riduzione di 21 minuti di sonno totale rispetto ai bambini che non usano questi strumenti prima di andare a dormire. Ecco nel dettaglio i numeri della ricerca: la maggior parte dei bambini (54%) dorme con smartphone e tablet a portata di mano e nella propria stanza da letto è presente una tv (75%); i bambini di 12 anni hanno maggiori probabilità di dormire con un dispositivo nelle vicinanze (65%) rispetto ai bambini di 9 (46%).
Sotto accusa luce blu e avvisi sonori
Confermano gli esperti: “La luminosità di questi dispositivi, più forte ed invasiva di quella della tv, interferirebbe con il rilascio della melatonina, sostanza coinvolta nel sonno e nel ritmo circadiano, ancor di più di quanto già non accada con la tv, che generalmente viene fruita a una distanza maggiore. Questi dispositivi, poi, possono disturbare il sonno anche attraverso le continue notifiche acustiche di ricezione di mail, messaggi e chat”.