Argomenti trattati
Per certi versi, lo sviluppo del linguaggio è un meccanismo ancora sconosciuto. I ricercatori, infatti, non sanno con esattezza perché alcuni bambini dicono la loro prima parola prestissimo, perché alcuni siano in grado di pronunciare frasi chiare e articolate fin da piccoli e altri abbiano bisogno di molto più tempo per raggiungere la stessa dimestichezza. Nuove informazioni utili su questo aspetto importante della crescita di un bebè arrivano da un recente studio condotto da un gruppo di ricercatori americani, della Steinhardt School of Culture, Education and Human Development della New York University, pubblicato sul Journal of Child Language.
Lo studio su 41 bambini
La ricerca ha coinvolto 41 bambini di età compresa fra i 7 e i 12 anni. Tutti sono stati sottoposti ad alcuni test in grado di valutare le loro capacità di linguaggio. In un secondo momento, i ricercatori hanno condotto un semplice esperimento: hanno invitato i partecipanti ad ascoltare sia termini nuovi sia parole già sentite, pronunciati prima da voci famigliari e poi da persone sconosciute. Lo scopo era capire se i suoni noti aiutassero i bambini a interiorizzare e utilizzare meglio le parole.
Le voci “amiche” aiutano i bambini a parlare meglio
Dall’analisi dei risultati è emerso che per quanto riguarda le parole sconosciute, non c’erano grandi differenze nella reazione dei bambini: sia che fossero pronunciate da voci note sia che fossero dette da persone ignote, le probabilità di capirle, ricordarle e afferrarne il significato erano le stesse in tutti i bimbi. Lo stesso, invece, non è accaduto con i termini noti. In questo caso, quando a ripetere il vocabolo è stato un famigliare o comunque una voce “amica” i partecipanti sono riusciti a scandirlo meglio, migliorando la propria capacità di linguaggio parlato.
Effetti maggiori se c’è rumore
Queste differenze sono state ancora più significative quando l’esperimento è stato condotto in ambienti rumorosi. Si tratta di una scoperta importante visto che i bambini trascorrono gran parte del loro tempo in luoghi affollati: dalle scuole alle palestre. “Gli adulti e i bambini possono processare molto bene il linguaggio in ambienti tranquilli o indossando delle cuffie. Ma la maggior parte delle esperienze della vita, inclusa l’educazione in aula, trascorrono in ambienti che non sono silenziosi” hanno confermato gli esperti. Alla luce di queste scoperte, gli studiosi hanno concluso che per i bambini è fondamentale che gli insegnamenti essenziali per la loro educazione arrivino da persone conosciute, come insegnanti e genitori, specialmente nei luoghi meno silenziosi.