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Le slot machine non sono più soltanto un passatempo o un “azzardo” per gli adulti. Ora è allarme anche tra i bambini, dal momento che si possono scaricare facilmente tramite delle app sui tablet, che i bambini hanno ormai imparato a utilizzare come, e a volte meglio, dei propri genitori. Non si rischia di perdere soldi, ma la pericolosità è data dalla dipendenza che questi “giochi” inducono anche nei più piccoli.
L’allarme degli esperti
“A monte del tema slot machine c’è un problema culturale che è urgente risolvere” dice Simone Feder del movimento No-slot. “Di 2.200 app categorizzate slot machine, 19 (e crescono ogni giorno) hanno il tag “per bambini” e per età 4-8 anni: in questo modo si diffonde in maniera pervasiva una cultura dell’azzardo per cui subdolamente finisci per non avvertire il pericolo né l’assurdità di un gioco così”.
Creano dipendenza
Secondo gli esperti esistono dei veri e propri campanelli d’allarme. “Come Movimento No Slot – prosegue Feder – abbiamo già condotto esperimenti: se in un centro commerciale si sentono i suoni di una slot machine, un bambino di avvicina pronto a giocare. In questo modo si allevano futuri slot-dipendenti, che cresceranno pensando che questo significa giocare”.
Anche nei locali quelle “permesse” ai minori
Le slot machine sono davvero dappertutto. Secondo i dati, sono tanti i locali che, accanto alle slot machine con il divieto ai 18 anni, cominciano a mettere quelle per ragazzi. Si vincono dei ticket per giocare di nuovo: più si è fortunati, più ticket si accumulano e alla fine si ritira un premio, che può essere anche un iPad. Si chiamano “ticket redemption” queste macchinette sputa ticket, ognuna un punto. stanno spopolando nei centri commerciali e nei bowling.
Le armi per contrastare il gioco d’azzardo
Secondo gli esperti bisogna puntare sull’educazione e sulla cultura, le “uniche armi per far capire che il futuro non è tentare la fortuna con una slot machine o un gratta e vinci. La gran parte di loro è privilegiata, non sa cosa significa soffrire, non sa come ci si può ridurre con genitori che si giocano lo stipendio o chiedono i soldi agli usurai” conclude Simone Feder.