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Scrivere a mano per loro è obsoleto. Quando si tratta di scrivere una lettera o di comunicare con gli amici usano lo smartphone, mentre quando devono studiare o fare i compiti prediligono il tablet o il computer. Il risultato non cambia: i bambini di oggi, da veri nativi digitali, scrivono pochissimo a mano, tanto da essersi quasi disabituati a tenere la penna fra le dita.
Un’abilità persa negli anni
Se i loro nonni usavano abitualmente pennino, carta e calamaio, sia a casa sia a scuola, i bambini di oggi non sanno nemmeno cosa siano questi strumenti. I nativi digitali, infatti, hanno a disposizione strumenti decisamente più tecnologici, al punto che quasi non si ricordano nemmeno più cosa significhi tenere una penna in mano e scrivere su un diario o un quaderno. Figurarsi conoscere inchiostro e calamaio.
Più lo stampatello del corsivo
Se da un lato questa evoluzione è positiva, per esempio perché permette di sviluppare più facilmente e precocemente certe abilità tecnologiche, dall’altro è insidiosa. Infatti, molti bambini e ragazzini della nostra epoca corrono il rischio di non essere più in grado di scrivere a mano. E, infatti, molti tendono a usare più lo stampatello del corsivo, probabilmente perché hanno interiorizzato le lettere delle tastiere, che sono proprio in maiuscolo. Alla luce di questa situazione, l’istituto campano ha deciso di progettare un corso dedicato proprio alla calligrafia.
Un corso specifico
L’istituto comprensivo “Igino Petrone” di Campobasso ha pensato di correre ai ripari organizzando un corso sulla corretta impugnature di biro&co. In realtà, l’iniziativa non è rivolta direttamente agli alunni, bensì ai loro insegnanti. Del resto, in passato erano proprio loro a insegnare agli studenti la corretta impugnatura e la corretta calligrafia. Anche oggi, dunque, il loro ruolo nel ricordare ai ragazzi l’importanza di tenere la penna in mano in un certo modo e di scrivere con accuratezza è centrale. “Una iniziativa che può apparire strana, ma alla luce delle esperienze maturate nel corso degli anni ci si è reso conto che non aver prestato la giusta attenzione alla corretta impugnatura di un qualsiasi mezzo grafico, può pregiudicare l’acquisizione di strumentalità fondamentali e la fluidità nel movimento” ha spiegato Teresa D’Elisa, vice preside della struttura.