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Una pubertà precoce può essere un fattore di rischio per una menopausa altrettanto precoce: le donne che hanno avuto la prima mestruazione a 11 anni o prima ancora hanno maggiori probabilità di andare incontro alla menopausa in anticipo, secondo uno studio condotto dall’Università del Queensland (Australia) su oltre 50mila donne.
Il momento del menarca è fondamentale
Il menarca indica l’arrivo della prima mestruazione: quando l’apparato genitale femminile è giunto alla sua completa maturazione, la giovane entra nella pubertà e diventa fertile. L’età in cui ciò avviene risente di una serie di condizioni, genetiche e ambientali. Secondo dati della Sima (Società italiana di medicina dell’adolescenza) e della Sigia (Società italiana di ginecologia dell’infanzia e dell’adolescenza), l’età media del menarca è 11,5 anni.
Quanto aumenta il rischio
La ricerca australiana ha verificato che le donne che hanno avuto il menarca prima di questa età hanno un rischio più elevato dell’80% di entrare in menopausa prima dei 40 anni e del 30% in più tra i 40 e 44 anni, rispetto a chi l’ha avuto a 12 e 13 anni. In coloro che non sono mai rimaste incinte c’è un rischio doppio di menopausa prematura e del 30% in più di menopausa tra i 40 e 44 anni. Se si combinano entrambi i fattori, cioè menarca precoce e assenza di figli, il rischio di menopausa aumenta di 5 volte rispetto a chi ha avuto il ciclo dai 12 anni in su, e doppio rispetto a chi ha avuto due o più figli. I ricercatori hanno così concluso che una pubertà precoce può essere un fattore di rischio per una menopausa altrettanto precoce.
Prima dei 40 anni
La menopausa è precoce quando si verifica prima dei 40 anni. A volte avviene spontaneamente, altre volte è in conseguenza di cure mediche, interventi chirurgici, trattamenti di chemioterapia o radioterapia. Ora questo studio sottolinea che una pubertà precoce può essere un fattore di rischio per una menopausa altrettanto precoce.
I campanelli d’ allarme
I sintomi di una menopausa precoce possono essere diversi. In genere, il primo segnale è l’irregolarità del ciclo. Altre volte si verificano disturbi del sonno e dell’umore, tachicardie notturne, sbalzi di peso o perdita del desiderio sessuale. Il denominatore comune è la fluttuazione dei livelli degli estrogeni, che va a sregolare la “centralina”, chiamata ipotalamo, che si trova al centro del cervello e regola tutti i bioritmi (sonno, appetito, ritmo cardiaco, umore).