Obesità infantile: i genitori non riconoscono il problema

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 15/05/2015 Aggiornato il 15/05/2015

Spesso mamma e papà sottostimano i chili di troppo dei figli soprattutto se sono maschi

Obesità infantile: i genitori non riconoscono il problema

Genitori così ciechi nel giudicare i loro bambini da vederli normali, se non addirittura magri, anche quando sono in realtà sovrappeso o decisamente obesi.

Genitori poco obiettivi

Gli scienziati della London School of Hygiene & Tropical Medicine e dell’University College London Institute of Child Health hanno realizzato uno studio, pubblicato sul British Journal of General Practice, prendendo in esame 3.000 ragazzini. Gli studiosi hanno osservato che il 31% delle madri e dei padri intervistati attraverso un questionario sottostima l’indice di massa corporea (bmi) dei figli. E non di poco: nonostante 369 bambini del campione risultassero per Bmi francamente sovrappeso, appena 4 genitori descrivevano i figli come tali. Il team ritiene che un bimbo con un valore di Bmi nella fascia sovrappeso-obesità ha l’80% di probabilità di essere classificato come normopeso da mamma e papà.

Una vera emergenza

Il sovrappeso sembra essere diventato la nuova norma, per questo si fatica a riconoscerlo. In Gran Bretagna i dati sull’obesità infantile sono preoccupanti: all’età di 6 anni si calcola che sia obeso un bambino su 5 mentre il 14% è in sovrappeso. Il problema esiste e il fatto che i 31% dei genitori interpellati per lo studio inglese tenda a sottostimare il peso del proprio figlio non aiuta ad affrontare l’emergenza.

Migliorare lo stile di vita

Secondo Russell Viner, dell’Institute of Child Health, se i genitori non riconoscono che un bambino è obeso è molto improbabile che facciano qualcosa per aiutarlo a raggiungere un peso più sano, attuando strategie per combattere il sovrappeso o modificando lo stile di vita o facendo scelte più salutari. E questo può diventare alla lunga un grave problema di salute pubblica. È, quindi, necessario pensare a interventi in grado di ridurre il gap fra il peso percepito dai genitori e quello reale dei figli, valutato attraverso gli indicatori utilizzati dalla comunità medico-scientifica.

 

 

 

 

In breve

LA SITUAZIONE IN ITALIA

Il problema riguarda anche l’Italia: l’ultimo Rapporto Osservasalute rileva che è in sovrappeso il 26,5% dei bambini e degli adolescenti. Un fenomeno maggiormente diffuso tra i maschi (29,6% vs 23,3% delle femmine). La prevalenza si ha nella fascia d’età tra 6-10 anni (quasi il 34%) e diminuisce con l’aumentare dell’età fino a raggiungere il valore minimo tra gli adolescenti di 14-17 anni.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti