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Secondo l’International Association for the Study of Obesity, in Europa un bambino su tre è affetto da obesità infantile oppure è sovrappeso. Anche in Italia: basti pensare che due bambini su 10 sono in sovrappeso e uno su 10 è obeso, con una maggiore prevalenza nel Centro-Sud.
Più sport = meno chili
L’ obesità infantile, quindi, è un fenomeno non solo dilagante, ma anche persistente: come riporta la Società italiana di pediatria, circa il 50% degli adolescenti obesi rischia di esserlo anche da adulto. La prevenzione è fondamentale per contrastare la diffusione del fenomeno. Uno degli obiettivi è trovare il modo per motivare i giovani a fare attività fisica, che aiuta a dimagrire e a prevenire le malattie associate alla sedentarietà.
Gli amici aiutano a darsi una mossa
A questo proposito uno studio sulla prevenzione dell’ obesità infantile condotto da ricercatori dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Istc), coordinato dal Joint Research Center della Commissione europea in collaborazione con l’Università di Cambridge, ha esaminato l’impatto di meccanismi sociali come la reciprocità e la cooperazione di gruppo, nel motivare bambini di 9-11 anni a praticare più sport. Ha rilevato, infatti, che l’attività fisica svolta insieme agli amici o in gruppo è un ottimo incentivo: nell’indagine, più i loro amici si muovevano, più i bambini ricevevano punti.
Diversi meccanismi tra maschi e femmine
Le bambine sono più recettive a incentivi in cui i punti sono scambiati con quelli delle migliori amiche, mentre nei maschi hanno più successo quelli in cui i punti vengono sommati e redistribuiti tra i membri di una squadra. Questi risultati sono spiegabili in termini di differenze nelle reti di amicizia, dicono gli specialisti: quelle femminili sono più ristrette e reciproche, quelle maschili più ampie e caratterizzate da dinamiche di gruppo.