Obesità infantile: cresce il numero di bambini italiani colpiti

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 16/10/2014 Aggiornato il 16/10/2014

Secondo gli ultimi dati, i bambini italiani sono sempre più cicciottelli: il 15% è affetto da obesità infantile e il 30% da sovrappeso. Ecco perché

Obesità infantile: cresce il numero di bambini italiani colpiti

Nonostante le campagne di informazione e gli allarmi degli esperti, la situazione non sembra affatto migliorare. Al contrario: l’obesità infantile è sempre più diffusa. La conferma arriva da un’indagine condotta dall’Osservatorio nutrizionale Grana Padano.

Analizzati oltre 2.000 bambini

Lo studio ha coinvolto 2.062 bambini e ragazzi: 1.390 ha un’età compresa fra i 6 e i 10 anni e 672 tra gli 11 e i 13 anni. Tutti sono stati invitati a compilare, con l’aiuto dei genitori, un questionario riguardante le abitudini alimentari, la dieta seguita e l’attività fisica praticata. Inoltre, i ricercatori hanno sottoposto i partecipanti ad alcune misurazioni antropometriche, come dell’altezza, del peso e dell’Imc (un valore ottenuto, dividendo il peso corporeo espresso in chilogrammi per l’altezza in metri al quadrato). Lo scopo era capire quanti di loro fossero affetti da obesità infantile o, comunque, presentassero un eccesso di chili.

La metà pesa più del dovuto

I risultati rivelano che la situazione attuale non è affatto positiva. In totale, quasi la metà dei bambini italiani pesa più di quanto dovrebbe: il 15% è obeso e il 30% è in sovrappeso. Le ragioni? Sotto accusa, in particolare, la dieta proposta dai genitori e lo stile di vita poco attivo.

Cattive abitudini diffuse soprattutto fra i più piccoli

Paradossalmente, le cattive abitudini sono diffuse soprattutto fra i bambini più piccoli, che dovrebbero essere quelli maggiormente seguiti da mamma e papà. L’indagine svela, infatti, che i ragazzini della fascia d’età 6-10 anni che praticano uno sport rappresentano solo il 9,9% del totale. Nella fascia d’età 11-13 anni la percentuale quasi raddoppia, salendo al 18,2%. Non va meglio sul fronte dell’alimentazione. Fra i bimbi più piccoli il consumo di frutta, legumi e verdura è molto più scarso rispetto ai ragazzi più grandi. In particolare, sotto i 10 anni diminuisce l’introduzione di frutta, legumi, pomodori, broccoli, cavolfiore, cavoletti, carote, zucchine, fagiolini, peperoni e verdure verdi. Anche il pesce non sembra particolarmente gradito nei primi anni di vita: i consumi sono quasi dimezzati rispetto a quelli registrati dagli 11 ai 13 anni.

Il ruolo dei genitori

“La vita sedentaria e la scarsa attività fisica potrebbero spiegare l’eccessivo aumento del peso dei bambini più piccoli, mentre le cattive abitudini alimentari e la scarsa introduzione di fibra potrebbero concorrere a peggiorare il quadro metabolico” ha commentato Michela Barichella, responsabile della Struttura di dietetica e nutrizione clinica agli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano. Ecco perché i genitori hanno un ruolo fondamentale nella lotta all’obesità infantile: spetta a loro trasmettere sane abitudini di vita ai figli.

 

In breve

FARE PESARE IL BIMBO DAL PEDIATRA

L’obesità infantile e il sovrappeso possono essere sottostimati, specialmente fra i 4 e gli 8 anni. Anche perché per molti genitori grasso è bello. Per questo, è fondamentale che il pediatra controlli sempre il peso del bambino, confrontandolo con le tabelle di riferimento. 

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