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In tempi di crisi le famiglie tagliano anche sullo sport. Con serie ripercussioni sulla salute dei figli…. e sulla pagella a scuola. L’Organizzazione mondiale della sanità ha più volte sottolineato come lo sport nei bambini contribuisca allo sviluppo di ossa, legamenti, cuore, polmoni e sistema endocrino-metabolico. Favorisce la coordinazione, l’armonia e il controllo dei movimenti e il mantenimento del peso ideale. Comporta migliore mobilità articolare, tonicità muscolare e corretta postura.
Tanti benefici e non solo per il fisico
E non è tutto. I bambini “sportivi” dimostrano maggiore fiducia in se stessi, autostima, facilità nei rapporti sociali, sopportazione dello stress. Muoversi avrebbe anche un effetto protettivo nei confronti del rischio di ansia e depressione. Non sono trascurabili neppure gli effetti “indiretti”, come quelli in ambito scolastico. Ricercatori americani dell’università dell’Illinois hanno dimostrato, infatti, i benefici dello sport anche a scuola, sulle performance scolastiche dei bambini, soprattutto nelle materie più complesse e impegnative.
Conferme dallo studio americano
Gli studiosi hanno reclutato un gruppo di bambini di 9 e 10 anni di una scuola locale, testando la loro forma fisica sul tappeto scorrevole e confrontando poi i risultati con le loro abilità di memoria. I risultati? Negli esercizi più impegnativi, i bambini migliori sono risultati essere quelli fisicamente più in forma. Un motivo in più per iscriverli a calcio o a danza. Secondo il Ministero della salute, dai 5 anni in poi, i bambini andrebbero avvicinati allo sport, scegliendo quello più adatto con l’aiuto del pediatra.
Attenzione alla scelta
Le attività che si possono consigliare, per prevenire o correggere atteggiamenti viziati o anomali della postura come spalle spioventi, lieve scoliosi, dorso curvo, piede piatto, sono: nuoto, pallacanestro, pallavolo e ginnastica. È importante però che il genitore, nella scelta, tenga presente l’indole del piccolo, i suoi gusti e le sue potenzialità. Mamma e papà devono avere la capacità di orientare il bambino tra le discipline più affini alle sue caratteristiche caratteriali e fisiche. Il primo passo può essere quello di fargli provare più attività, così da individuare le sue preferenze.