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Nel 2012, solo 339 bambini lombardi hanno ricevuto una diagnosi di ADHD, conosciuto anche come disturbo da iperattività e, di questi, solo il 14% è stato trattato con i farmaci. Numeri davvero incoraggianti che per gli esperti sono frutto di uno specifico progetto, a tutt’oggi unico anche a livello internazionale, sostenuto dall’Assessorato regionale alla Sanità.
Il progetto lombardo
Il progetto, che è durato tre anni e sta per concludersi, si è articolato in tre punti. Innanzitutto, è stato costruito e poi continuamente aggiornato un Registro regionale per l’ADHD. Grazie a questo strumento, sono state raccolte informazioni approfondite sui bisogni assistenziali dei bambini con iperattività e i percorsi di cura ricevuta, inclusi i tipi di farmaci. In secondo luogo, si è cercato di favorire diagnosi e interventi più tempestivi e appropriati attraverso la formazione degli operatori sanitari e la sensibilizzazione della popolazione. Infine, tutti i Centri di riferimento della Regione hanno condiviso percorsi di riferimento comuni, volti a garantire approcci e gestioni più omogenei. Va ricordato, infatti, che in Lombardia sono presenti 18 Centri di riferimento per l’ADHD.
I dati del 2012
Nel corso del 2012, sono stati registrati 55.093 accessi alle 18 Unità Operative di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza da cui dipendono i Centri. Tradotto in percentuali, questo significa che il 73% dell’intera popolazione regionale di 6-17 anni si è rivolta ai servizi regionali di neuropsichiatria. Gli accessi ai Centri per l’iperattività nei bambini sono stati 1.635 (pari al 3%). Dei 510 nuovi casi di sospetta ADHD (31% degli accessi), sono 339 (66%) sono stati confermati. Di questi, solo 48 (14%) hanno ricevuto una terapia con farmaci psicostimolanti in associazione con una terapia psicologica spesso rivolta anche alla famiglia.
I numeri delle altre regioni
Se in altri contesti nazionali e internazionali, l’incidenza di ADHD nei bambini è stimata intorno all’1-8%, in Lombardia i pazienti con ADHD sono solo il 2 per mille della popolazione di 6-17 anni. Anche la prescrizione di psicofarmaci è considerevolmente inferiore rispetto ad altre realtà.