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Che il nuoto sia uno sport benefico, a maggior ragione per i bambini, è ormai accertato e risaputo da tutti. Ma ora uno studio, condotto da un’equipe di ricercatori statunitensi, dell’Università del Delaware, suggerisce un nuovo inaspettato vantaggio legato alla pratica di questa attività fisica: un miglioramento del linguaggio e del vocabolario. Secondo quanto scoperto dagli autori, i bambini che fanno nuoto potrebbero avere un lessico più ricco dei loro coetanei.
Focus sull’età scolare
Lo studio, che è stato pubblicato sul Journal of Speech, Language and Hearing Research, ha coinvolto complessivamente 48 bambini e ragazzi, di età compresa fra i 6 e i 12 anni. A tutti, gli autori hanno insegnato nuove parole. Poi li hanno divisi in tre gruppi: un gruppo è stato invitato a praticare nuoto, uno a colorare e uno a seguire una lezione di CrossFit. Successivamente, i partecipanti sono stati sottoposti ad alcuni semplici test di controllo finalizzati ad analizzare vocabolario e lessico.
Il movimento fa bene al cervello
Analizzando i risultati del test, gli autori dello studio hanno scoperto che i bambini che avevano nuotato vantavano maggiori competenze linguistiche rispetto agli altri. Ricordavano, infatti, più parole nuove. In effetti, è risaputo che l’esercizio fisico fa bene anche al cervello. “L’esercizio è noto per aumentare i livelli di fattore neurotrofico derivato dal cervello, importante per il sistema nervoso” hanno spiegato gli esperti. Fare movimento, dunque, potrebbe aiutare anche a codificare e imparare nuovi vocaboli.
Il nuoto non sottrae energia “intellettuale”
Come mai nuoto e CrossFit non hanno generato gli stessi effetti?
Gli esperti hanno spiegato che i due sport non richiedono la stessa quantità di energia al cervello. Il nuoto, da questo punto di vista, è meno faticoso: molti bambini, infatti, sanno già nuotare, per cui non hanno bisogno di grande concentrazione per farlo. In ogni caso, si tratta di uno sport più “automatico”, che non ha bisogno di troppe istruzioni. Al contrario, il CrossFit è un’attività sconosciuta a molti, per cui richiede più attenzione. Questo, in qualche modo, sottrarrebbe energia mentale, andando a compromettere l’apprendimento di nuove parole.