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I nostri bambini hanno un consumo eccessivo di energy drink, ovvero bevande energiche. È quanto è emerso da una recente indagine condotta dall’Efsa (l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare) che ha scoperto che: il 68% dei teenager tra i 10 e i 18 anni consuma energy drink e per il 12% di questi il consumo è cronico ed elevato; il 18% dei bambini tra i 3 e i 10 anni consuma energy drink con un consumo cronico ed elevato per il 16% di questi; il 41% dei consumatori adolescenti consuma bevande energetiche durante l’attività sportive. Non solo, lo studio ha anche rivelato che il contributo delle bevande energiche all’esposizione totale alla caffeina è di circa l’8% nei consumatori adulti, del 13% negli adolescenti e del 43% nei bambini. Questi dati spingono a riflettere sull’importanza di limitare il consumo di energy drink da parte dei bambini.
Meglio bere acqua
I pediatri della Fimp (Federazione italiana medici pediatri) spiegano che è importante che i bambini bevano per lo più acqua, indispensabile per mantenere una corretta idratazione. Spesso invece bevono troppi succhi di frutta, ricchissimi di zuccheri e di ben poca frutta, e troppi energy drink, a base di caffeina.
Hanno effetti collaterali
Gli esperti sono preoccupati soprattutto perché queste bevande contengono una buona dose di caffeina (una lattina può contenerne tra i 50 e i 500 mg, una dose eccessiva per un adolescente, figuriamoci per un bambino) e di taurina, sostanza che può essere responsabile di ipertensione, tachicardia, ipotermia, ma anche insonnia, nervosismo, emicrania e convulsioni. “Il fenomeno non deve essere sottovalutato – spiega Piercarlo Salari, pediatra consultoriale a Milano e membro Sipps (Società di pediatria poreventiva e sociale) -. Quindi è importante che i genitori sappiano cogliere nei propri figli alcuni segnali premonitori, come difficoltà di concentrazione, alterazioni del tono dell’umore e tendenza all’isolamento”.