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I giovani sembrano sordi e ciechi di fronte a ogni genere di opera di dissuasione: dalle campagne d’informazione all’inasprimento delle pene. È infatti in aumento l’uso della droga a scuola: si calcola che ne facciano usa 600.000 adolescenti, un quarto dell’intera popolazione scolastica! Si va dal consumo occasionale di coca, al farsi una canna, ma anche l’eroina circola tra i banchi. È questo il quadro allarmante che emerge dall’ultimo rapporto Espad dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr sulla droga a scuola che mette in evidenza un leggero aumento nell’uso di tutte le sostanze, a cominciare da quelle che sembravano dimenticate come l’eroina.
In aumento i consumi occasionali
“Tra le cose che ci hanno colpito quest’anno – spiega Sabrina Molinaro, che ha curato il rapporto – per la prima volta abbiamo visto un aumento anche nei consumi occasionali. Rispetto al resto d’Europa siamo nella “top ten” per il consumo di cannabis, eroina e cocaina, mentre per le altre droghe siamo nella media o sotto la media”.
Coinvolti 45.000 studenti
L’indagine ha coinvolto 45.000 studenti delle scuole medie superiori e 516 istituti scolastici di tutta Italia. Su una popolazione di 2,5 milioni di studenti, tra maschi e femmine, oltre 500.000 fanno uso di cannabis, poco più di 60.000 di cocaina e 30.000 di oppiacei, compresa l’eroina. Registrato un aumento anche delle sostanze stimolanti e allucinogene (Lsd, ketamina e funghi).
Opinioni discordanti
“Quelli del Cnr sono dati che si riferiscono al 2012 e presenterebbero qualche contraddizione con altre ricerche eseguite con metodiche più avanzate” ha dichiarato però Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento delle politiche antidroga, commentando i dati dell’indagine Espad sulla droga a scuola. “Un successivo studio da noi eseguito, su circa 45.000 studenti nel 2103 con tecniche che usano internet come metodologia di rilevamento (dati quindi anche più recenti e aggiornati alla situazione attuale) mostra delle differenze rispetto a quanto riportato dal Cnr. Qualche dubbio lo abbiamo anche sul numero totale dei tossicodipendenti riportato che ci sembra troppo elevato rispetto alle nostre stime, ma sarà interessante approfondire queste differenze che ci permetteranno di comprendere ancora meglio il fenomeno anche in Italia”. Sull’aumento dell’uso di cannabis, invece, ci sarebbe piena concordanza di dati. In questo caso, conclude Serpelloni, “l’aumento potrebbe essere conseguenza di una diminuzione della percezione del rischio da parte dei giovani per le continue campagne che vengono fatte, che tendono a sminuire le potenzialità tossiche di questa droga”.